PAPA FRANCESCO
MEDITAZIONE MATTUTINA NELLA CAPPELLA DELLA
DOMUS SANCTAE MARTHAE
Lontani dalla mondanità
Martedì, 30 aprile 2013
(da: L'Osservatore Romano, ed. quotidiana, Anno CLIII, n. 100, Merc. 01/05/2013)
Perno della riflessione del Papa è stata la parola «affidamento», che compare due volte nella prima lettura, tratta dagli Atti degli apostoli (14, 19-28): la prima volta quando, a Perge, gli apostoli affidano gli anziani al Signore; la seconda quando tornano ad Antiochia, «là dove erano stati affidati alla grazia del Signore». Dunque apostoli e anziani affidati al Signore: «questo — ha detto il Papa — significa l’affidamento della Chiesa al Signore. Si può custodire la Chiesa, si può curare la Chiesa, no? Dobbiamo farlo col nostro lavoro. Ma il più importante è quello che fa il Signore: è l’unico che può guardare in faccia il maligno e vincerlo. “Viene il principe del mondo, contro di me non può nulla”: se vogliamo che il principe di questo mondo non prenda la Chiesa nelle sue mani, dobbiamo affidarla all’unico che può vincere il principe di questo mondo».
Ma «noi — è stata la domanda del Pontefice — preghiamo per la Chiesa? Per tutta la Chiesa? Per i nostri fratelli, che non conosciamo, ovunque nel mondo?». È la Chiesa del Signore, sparsa ovunque nel mondo; e quando «nella nostra preghiera diciamo al Signore: “Signore, guarda la tua Chiesa”», intendiamo questa Chiesa, la Chiesa del Signore, la Chiesa che riunisce «i nostri fratelli». Questa è la preghiera che «dobbiamo fare con il cuore — ha ripetuto il Papa — e sempre di più. Per noi è facile pregare per chiedere una grazia al Signore, quando abbiamo bisogno di qualcosa; e non è difficile pregare per ringraziare il Signore: grazie per... Ma pregare la Chiesa, per quelli che non conosciamo, ma che sono nostri fratelli e sorelle, perché hanno ricevuto lo stesso battesimo, e dire al Signore “sono i tuoi, sono i nostri... custodiscili”», è un’altra cosa: significa «affidare la Chiesa al Signore»; è «una preghiera che fa crescere la Chiesa» ma è anche «un atto di fede. Noi non possiamo nulla, noi siamo tutti poveri servitori della Chiesa: ma è lui che può portarla avanti e custodirla e farla crescere, farla santa, difenderla, difenderla dal “principe di questo mondo”», cioè da colui il quale «vuole che la Chiesa diventi più e più mondana.
Questo è il pericolo più grande», perché «quando la Chiesa diventa mondana, quando ha dentro di sé lo spirito del mondo», quando ottiene la pace che non è quella del Signore — quella che Gesù ci ha assicurato dicendo «vi lascio la pace, vi do la mia pace» — allora diventa una Chiesa «debole, una Chiesa che sarà vinta e incapace di portare proprio il Vangelo, il messaggio della Croce, lo scandalo della Croce. Non può portarlo avanti se è mondana! Perciò è tanto importante e tanto forte questa preghiera: affidare la Chiesa al Signore».
Non è abituale per noi — ha notato il Santo Padre — affidare la Chiesa al Signore». Di qui l’invito a imparare ad affidare gli anziani, gli ammalati, i bambini, i ragazzi al Signore, ripetendo «“custodisci Signore la tua Chiesa”: è tua! Con quest’ atteggiamento lui ci darà, in mezzo alle tribolazioni, quella pace che soltanto lui può dare. Quella pace che il mondo non può dare, che non si compra; quella pace che è un vero dono della presenza di Gesù in mezzo alla sua Chiesa», anche nelle tribolazioni: quelle grandi, come «la persecuzione», e «anche le piccole tribolazioni, le piccole tribolazioni della malattia o dei problemi di famiglia». Tutto questo, ha detto il Pontefice in conclusione, dobbiamo affidarlo al Signore pregando: «Custodisci la tua Chiesa nella tribolazione, perché non perda la fede, perché non perda la speranza». E «oggi — ha aggiunto — vorrei dire: fare questa preghiera di affidamento per la Chiesa farà bene a noi e farà bene alla Chiesa; darà grande pace a noi e grande pace alla Chiesa; non ci toglierà delle tribolazioni, ma ci farà forti nelle tribolazioni. Così chiediamo questa grazia di avere l’abitudine di affidare la Chiesa al Signore».
Copyright © Dicastero per la Comunicazione - Libreria Editrice Vaticana