BREVE
DEL SOMMO PONTEFICE
GREGORIO XVI
DE COCHINCHINAE
Al Venerabile Fratello Vescovo di Acanto, nei territori degli infedeli, e Vicario apostolico del Tonchino Occidentale.
Il Papa Gregorio XVI.
Venerabile Fratello, salute e Apostolica Benedizione.
Profondamente preoccupati del bene della missione di Cocincina, con analoga Nostra lettera apostolica in data odierna abbiamo designato il diletto figlio sacerdote Domenico Lefebvre come Vicario e successore del Venerabile Fratello Stefano Teodoro Cuenot, Vescovo di Metellopolis e Vicario apostolico in Cocincina, ed abbiamo proclamato come Vescovo «in partibus infidelium» lo stesso sacerdote della chiesa di Isauropoli, nel caso che il più volte ricordato Venerabile Fratello Vescovo di Metellopolis, ed attualmente Vicario apostolico in Cocincina, lasci questa vita senza aver designato un coadiutore.
Poiché in effetti può accadere, per la persecuzione che tuttora imperversa in quei luoghi, che sia il Vescovo di Metellopolis sia il suo coadiutore oppure il designato Domenico Lefebvre trovino la morte, affinché la missione di Cocincina non sia colpita da mali maggiori, abbiamo ritenuto (su consiglio dei Nostri Venerabili Fratelli Cardinali di Santa Romana Chiesa preposti ai compiti di Propaganda Fide) che ci si dovesse preoccupare della sopravvivenza della missione stessa.
Perciò, Venerabile Fratello, con questa lettera, con la Nostra autorità apostolica ti diamo facoltà e ti ordiniamo (qualora o il Vescovo di Metellopolis o il suo coadiutore o il designato, dei quali si è parlato, pagassero il debito alla natura) non solo di reggere ed amministrare temporaneamente il Vicariato di Cocincina, ma anche di scegliere come nuovo Vicario quello, tra i missionari del Tonchino o della Cocincina, che avrai giudicato più degno nel Signore e più idoneo. Inoltre, con la medesima Nostra autorità apostolica, attribuirai all’uomo che avrai scelto la dignità episcopale ed il titolo di quello dei due presuli che sia morto, con tutte le facoltà necessarie ed opportune, salvaguardate tuttavia tutte quelle che, nella consacrazione dei Vescovi, è d’obbligo vengano riservate a questa Sede Apostolica.
Nonostante le costituzioni, le sanzioni apostoliche e qualunque altra norma contrastante.
Dato a Roma, presso San Pietro, sotto l’anello del Pescatore, il 26 febbraio 1841, anno undicesimo del Nostro Pontificato.
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