Index   Back Top Print

[ ES  - IT ]

GIOVANNI PAOLO II

ANGELUS

Piazza San Pietro
Domenica, 16 giugno 1996

 

Carissimi Fratelli e Sorelle!

1. La II Conferenza delle Nazioni Unite sugli insediamenti umani, alla quale più volte in queste domeniche ho rivolto il mio pensiero, si è conclusa venerdì scorso ad Istanbul con l’unanime affermazione del diritto alla casa per ogni persona con la propria famiglia. È un risultato da salutare con soddisfazione. Esso fa sperare che questa naturale aspirazione dell’uomo, già tutelata da precedenti dichiarazioni e impegni internazionali, venga posta sempre di più al centro delle preoccupazioni di tutti gli Stati.

Non sarebbe infatti lecito a nessuno - meno ancora alla pubblica autorità, responsabile del bene comune - ignorare il dramma di tante persone e di intere famiglie costrette a vivere in strada o ad accontentarsi di rifugi aleatori e inospitali. È triste poi che tanti giovani, per la difficoltà a trovare casa, e spesso anche per la mancanza o la precarietà del lavoro, debbano rimandare a lungo il loro matrimonio o persino rinunciare a formarsi una propria famiglia. Ben venga dunque questa rinnovata espressione della coscienza etica e giuridica internazionale, che mentre ribadisce il diritto alla casa per tutti, ne sottolinea anche la stretta connessione col diritto a costituirsi una famiglia e ad avere un lavoro adeguatamente retribuito.

2.

Alle soglie del nuovo millennio, queste prospettive vanno considerate punti fermi di una grande strategia volta a ridurre il più possibile il divario tra Paesi ricchi e poveri e ad eliminare le sperequazioni nelle stesse nazioni a reddito più elevato. Dalla Conferenza di Istanbul è posta con forza all’attenzione dell’umanità l’istanza di armonizzare sempre meglio lo sviluppo e il progresso economico con la solidarietà e l’attenzione ai meno abbienti. Rivolgo un accorato appello alle autorità di tutti i Paesi perché assumano con decisione questo impegno e ne facciano una priorità delle loro scelte politiche.

Assicurare a tutti un conveniente "habitat" è un’esigenza del rispetto dovuto ad ogni essere umano e, pertanto, è misura di civiltà e condizione di una convivenza pacifica e fraterna. In forza dell’umana dignità, ad ogni persona dev’essere garantito un alloggio che sia non solo un riparo fisico, ma un luogo adatto a soddisfare le proprie esigenze sociali, culturali e spirituali.

3.

La Vergine Santa aiuti ciascuno a superare le tentazioni egoistiche e ad aprire il cuore alle esigenze dei fratelli. Se gli Stati hanno precisi doveri, molto dipende anche, nell’offerta degli alloggi, dalla sensibilità dei privati. Del resto, come possono affermarsi orientamenti politici ispirati a giustizia e solidarietà, se tali valori non innervano il tessuto morale dell’intera società? Mi auguro che si sviluppi in tutti - e in particolare in quanti si richiamano al Vangelo di Cristo - una più grande sensibilità anche sul terreno concreto e urgente del diritto alla casa.

Mi raccomando alla vostra preghiera durante la mia visita in Germania.

Dopo l'Angelus:

Rivolgo un cordiale saluto ai pellegrini di lingua italiana, con un particolare pensiero per i rappresentanti della Federazione Italiana Comunità Terapeutiche, che ha svolto in questi giorni un convegno sul tema: "I giovani tra malessere e voglia di vivere". Cari operatori, genitori e, soprattutto, cari giovani, vi incoraggio a coltivare e a promuovere nelle vostre comunità e nella società intera la cultura della vita, mediante una costante educazione ai valori autentici ed un’adeguata formazione alla fede, che porti a trovare in Dio il senso vero e profondo dell’esistenza e a tradurlo con responsabilità nelle scelte quotidiane.

Saluto poi con affetto le coppie di sposi di Faedis, diocesi di Udine, venute a Roma per il loro 25̊ di matrimonio. Vi benedico di cuore, carissimi, e vi auguro ogni bene.

Saluto inoltre i cicloamatori veneti dell’Unione Ciclistica Sandrà e quelli abruzzesi dell’Unione Sportiva Lanciano, qui convenuti per la preghiera mariana.

A tutti auguro una buona domenica!

Saluti in lingua spagnola

En esta hora de la tradicional oración mariana, saludo con afecto a los peregrinos de lengua española, particularmente a los fieles de la Parroquia de San Antonio de Padua, de Jeresa (Valencia), que después de venerar los sepulcros de los Apóstoles Pedro y Pablo se encaminan hacia el Santuario mariano de Loreto. Saludo también a los miembros de la Orquesta de « Pulso y Pua » de la Universidad Complutense de Madrid, que han alegrado este domingo la plaza de San Pedro con su música.

Saluti in lingua polacca:

Serdecznie witam i pozdrawiam pielgrzymów z Polski, młodzieży szkolnej życzę już teraz dobrych wakacji. Szczęść Boże!

Traduzione italiana del saluto in lingua polacca:

Do il benvenuto e saluto cordialmente i pellegrini giunti dalla Polonia, agli studenti auguro in anticipo di trascorrere bene le vacanze. Dio vi benedica!

Saluti in lingua portoghese:

Saúdo também o grupo de Servos da Rainha, que veio do Brasil! Desejo a todos felicidades; e que crescendo na fé e na consciência da vocação cristã, honrem sempre a dignidade a que os elevou o Baptismo. Que Nossa Senhora, Rainha da Paz, vos faça construtores de fraternidade e de solidariedade com todos, sem excepção. Com estes votos, vos abençoo, assim como às vossas famílias.

Vedo sulla piazza uno striscione col quale mi augurano buon viaggio. Hanno ragione. Mi raccomando alla vostra preghiera, alla preghiera di tutti, durante la mia prossima visita in Germania.

© Copyright 1996 - Libreria Editrice Vaticana

    



Copyright © Dicastero per la Comunicazione - Libreria Editrice Vaticana