GIOVANNI PAOLO II
UDIENZA GENERALE
Mercoledì, 3 Settembre 1997
Maria, modello della santità della Chiesa (Lc 1, 49-50)
1. Nella Lettera agli Efesini san Paolo illustra il rapporto sponsale tra Cristo e la Chiesa con le seguenti parole: "Cristo ha amato la Chiesa e ha dato se stesso per lei, per renderla santa, purificandola per mezzo del lavacro dell'acqua accompagnato dalla parola, al fine di farsi comparire davanti la sua Chiesa tutta gloriosa, senza macchia né ruga o alcunché di simile, ma santa e immacolata" (Ef 5, 25-27).
Il Concilio Vaticano II riprende le affermazioni dell'Apostolo e ricorda che "la Chiesa ha già raggiunto nella Beatissima Vergine la perfezione", mentre "i fedeli si sforzano ancora di crescere nella santità debellando il peccato" (Lumen Gentium, 65).
Viene ad essere così sottolineata la differenza che esiste tra i fedeli e Maria, pur appartenendo gli uni e l'altra alla santa Chiesa, resa da Cristo "senza macchia e senza ruga". Infatti, mentre i fedeli ricevono la santità per mezzo del battesimo, Maria è stata preservata da ogni macchia di peccato originale ed anticipatamente redenta da Cristo. I fedeli, inoltre, pur liberati "dalla legge del peccato" (cfr Rm 8, 2), possono ancora cedere alla tentazione e la fragilità umana continua a manifestarsi nella loro vita. "Tutti quanti manchiamo in molte cose", afferma la Lettera di Giacomo (Giac 3, 2). Per questo il Concilio di Trento insegna: "Nessuno può evitare, nella sua vita intera, ogni peccato anche veniale"(DS 1573). A questa regola, tuttavia, fa eccezione per divino privilegio la Vergine Immacolata, come lo stesso Concilio di Trento ricorda (Ibid.).
2. Nonostante i peccati dei suoi membri, la Chiesa è innanzitutto la comunità di coloro che sono chiamati alla santità e si impegnano ogni giorno a raggiungerla.
In questo arduo cammino verso la perfezione essi si sentono incoraggiati da Colei che è "modello di virtù". Il Concilio osserva che "la Chiesa, pensando a Lei piamente e contemplandola alla luce del Verbo fatto uomo, penetra con venerazione e più profondamente nell'altissimo mistero dell'incarnazione e si va ognor più conformando col suo Sposo" (Lumen Gentium, 65).
La Chiesa, quindi, guarda a Maria. Non solo contempla il dono meraviglioso della sua pienezza di grazia, ma si sforza di imitare la perfezione che in Lei è frutto della piena adesione al precetto di Cristo: "Siate voi dunque perfetti come è perfetto il Padre vostro celeste" (Mt 5, 48). Maria è la tutta santa. Ella rappresenta per la comunità dei credenti il paradigma dell'autentica santità che si realizza nell'unione con Cristo. La vita terrena della Madre di Dio è infatti caratterizzata dalla perfetta sintonia con la persona del Figlio e dalla totale dedizione all'opera redentrice da Lui compiuta.
Volgendo lo sguardo alla materna intimità sviluppatasi nel silenzio della vita di Nazaret e perfezionatasi nell'ora del sacrificio, la Chiesa si impegna ad imitarla nel suo quotidiano cammino. In tal modo, essa si conforma sempre più col suo Sposo. Unita come Maria alla croce del Redentore, la Chiesa, attraverso le difficoltà, le contraddizioni e le persecuzioni che rinnovano nella sua vita il mistero della Passione del suo Signore, si pone nella costante ricerca della piena configurazione con Lui.
3. La Chiesa vive di fede, riconoscendo in "colei che ha creduto nell'adempimento delle parole del Signore" (Lc 1, 45), la prima e perfetta espressione della sua fede. Su quest'itinerario di fiducioso abbandono verso il Signore, la Vergine precede i discepoli, aderendo alla Parola divina in un continuo crescendo, che investe tutte le tappe della sua vita e si dilata nella stessa missione della Chiesa.
Il suo esempio incoraggia il Popolo di Dio a praticare la sua fede e ad approfondirne e svilupparne il contenuto, conservando e meditando nel cuore gli avvenimenti della salvezza.
Maria diviene per la Chiesa anche modello di speranza. Ascoltando il messaggio dell'angelo, la Vergine orienta per prima la sua speranza verso il Regno senza fine, che Gesù era mandato a stabilire.
Ella rimane salda presso la croce del Figlio, nell'attesa della realizzazione della divina promessa. Dopo la Pentecoste la Madre di Gesù sostiene la speranza della Chiesa, minacciata dalle persecuzioni. Ella è dunque per la Comunità dei credenti e per i singoli cristiani la Madre della speranza, che incoraggia e guida i suoi figli nell'attesa del Regno, sostenendoli nelle prove quotidiane e in mezzo alle vicende, anche tragiche, della storia.
In Maria, infine, la Chiesa riconosce il modello della sua carità. Guardando alla situazione della prima comunità cristiana, scopriamo che l'unanimità dei cuori, manifestata in attesa della Pentecoste, è associata alla presenza della Vergine Santa (cfr At 1, 14). E grazie proprio alla carità irradiante di Maria è possibile conservare in ogni tempo all'interno della Chiesa la concordia e l'amore fraterno.
4. Il Concilio sottolinea espressamente il ruolo d'esemplarità, svolto da Maria nei confronti della Chiesa nella sua missione apostolica, con le seguenti annotazioni: "Nella sua opera apostolica la Chiesa giustamente guarda a Colei che generò Cristo, il quale fu concepito da Spirito Santo e nacque dalla Vergine, per poter poi nascere e crescere per mezzo della Chiesa anche nel cuore dei fedeli. La Vergine infatti nella sua vita fu il modello di quell'amore materno, del quale devono essere animati tutti quelli che nella missione apostolica della Chiesa cooperano alla rigenerazione degli uomini" (Lumen Gentium, 65).
Dopo aver cooperato all'opera di salvezza con la maternità, con l'associazione al sacrificio di Cristo e con l'aiuto materno alla Chiesa nascente, Maria continua a sostenere la comunità cristiana e tutti i credenti nel generoso impegno per l'annuncio del Vangelo.
Riportiamo di seguito le espressioni di saluto rivolte dal Santo Padre, in diverse lingue, ai gruppi di pellegrini presenti all'Udienza Generale di questa mattina:
J'accueille avec plaisir les pèlerins de langue française, notamment le groupe venu du Liban, qui est une terre particulièrement chère à mon cœur. À chacun d'entre vous, mes amis, je donne bien volontiers ma Bénédiction apostolique !
I am pleased to extend special greetings to the English-speaking pilgrims and visitors present at today's Audience, especially those from England, Malta, Uganda, Malaysia, the Philippines and the United States. May the grace and peace of our Lord Jesus Christ be with you always!
Mit diesen Gedanken heiße ich alle deutschsprachigen Pilger und Besucher herzlich willkommen. Mein besonderer Gruß gilt den zahlreichen Pilgern aus der Erzdiözese München und Freising unter der Leitung des Herrn Erzbischofs Friedrich Kardinal Wetter und des Herrn Weihbischofs Franz Schwarzenböck. Desweiteren begrüße ich die Stipendiaten des Katholischen Akademischen Ausländer-Dienstes sowie die Familienmütter der Schönstatt- Bewegung, die Jugendkantorei des Eichstätter Domchores und die Pilgergruppe evangelisch- lutherischer Christen aus verschiedenen Teilen Deutschlands.
Euch allen und Euren Lieben daheim sowie den mit uns über Radio Vatikan und das Fernsehen verbundenen Gläubigen erteile ich gerne den Apostolischen Segen.
Me complace saludar ahora a los peregrinos de lengua española. De modo particular, a los fieles de El Salvador, a los jóvenes del Ecuador, así como a los demás grupos de México, España, Panamá y Chile. A todos os invito a poner los ojos del corazón en María, modelo de caridad y de esperanza para la Iglesia, mientras os imparto con afecto la Bendición Apostólica.
Saúdo a todos os peregrinos de língua portuguesa aqui presentes, nomeadamente a um grupo de visitantes de Portugal e outro do Brasil. Desejo a todos, às vossas famílias e à juventude das vossas terras graça, paz e alegria, com a minha Bênção Apostólica.
Traduzione italiana del saluto in lingua neerlandese
Ora saluto i pellegrini provenienti dal Belgio e dai Paesi Bassi.
Auguro che il vostro pellegrinaggio sia una preghiera continua che approfondisce la vostra fede e vi rende veri testimoni del Vangelo.
Di cuore imparto la Benedizione Apostolica.
Sia lodato Gesù Cristo!
Traduzione italiana del saluto in lingua esperanto
Sono lieto di accogliere i responsabili dell'Unione Internazionale Esperantista Cattolica, impegnati nel loro cinquantesimo Congresso.
Carissimi, il tema del vostro incontro riprende il mandato missionario che Cristo ha affidato alla sua Chiesa. Accoglietelo con generosità, con quello spirito di universalità che è alla base della lingua da voi coltivata.
Traduzione italiana del saluto in lingua lituana
Carissimi Fratelli e Sorelle, con grande gioia saluto voi, giunti a Roma presso le sorgenti della nostra Chiesa e della nostra fede cristiana. Camminando sulle orme dei Santi Apostoli, aprite i vostri cuori a Cristo, il quale è la Via, Verità e la Vita. La fede nel nostro Salvatore sostenga i vostri passi per il rinnovamento ed il bene della vostra Patria.
Di cuore imparto a voi qui presenti ed all'intero popolo lituano la mia Benedizione Apostolica. Sia lodato Gesù Cristo.
Traduzione italiana del saluto in lingua ceca
Cari pellegrini di Velešovice!
I vostri figli o nipoti hanno cominciato in questi giorni " ad andare a scuola". Li aspetta un lungo anno scolastico. Anche il vostro pellegrinaggio a Roma è un "andare a scuola" - alla scuola della fede, affinché anche voi riusciate sempre a professare Cristo con le parole di San Pietro "Tu sei il Messia, il Figlio di Dio".
Vi benedico di cuore insieme a tutti i vostri cari in patria!
Sia lodato Gesù Cristo!
Traduzione italiana del saluto in lingua slovacca
Saluto con affetto i pellegrini slovacchi da Tesáre, da Stará e Nová Bystrica, come anche i giovani del Club dei Fanciulli da Košice.
Cari Fratelli e Sorelle, il 7 settembre prossimo ricorre la memoria dei Tre Martiri di Košice. Sono contento di aver potuto canonizzarli due anni fa proprio a Košice. Essi hanno testimoniato la fede in Cristo con l'effusione del proprio sangue. Voi fate altrettanto con la fedele imitazione di Lui nella vita quotidiana. Vi aiutino in questo l'esempio dei Martiri di Košice e la mia Benedizione Apostolica, che vi imparto di cuore.
Sia lodato Gesù Cristo.
Traduzione italiana del saluto in lingua ungherese
Vi saluto cordialmente, cari studenti ungheresi dal Liceo dei Francescani in Esztergom. In questi giorni si inaugura l'anno scolastico. Vi auguro di amare l'alma mater e crescere in sapienza, età e grazia davanti a Dio e agli uomini.
Con la Benedizione Apostolica. Sia lodato Gesù Cristo!
Traduzione italiana del saluto in lingua croata
Saluto cordialmente i fedeli della Parrocchia di S. Maria Ausiliatrice di Rijeka, della Parrocchia di San Pacifico di Šestine a Zagabria e gli altri pellegrini croati qui presenti.
Carissimi, la preparazione al Grande Giubileo esige anche la riscoperta della vocazione dei cristiani alla santità. È necessario, pertanto, suscitare in ogni fedele un vero anelito alla santità, che è una delle caratteristiche tipiche del vivere e dell'agire dei cristiani, e che manifesta la natura della Chiesa.
Imparto di cuore a ciascuno di voi la Benedizione Apostolica, che volentieri estendo alle vostre famiglie e comunità parrocchiali.
Siano lodati Gesù e Maria!
* * *
Porgo un cordiale benvenuto ai pellegrini di lingua italiana, in modo particolare ai Sacerdoti della diocesi di Tortona ed al caro Cardinale Giovanni Canestri, che venticinque anni fa li ha ordinati presbiteri ed oggi ha voluto accompagnarli. Invoco su di voi, carissimi, una rinnovata effusione dello Spirito Santo, che vi conformi sempre più a Cristo Buon Pastore.
Saluto inoltre i numerosi fedeli di Monteroduni, diocesi di Isernia, insieme col loro Vescovo, Mons. Andrea Gemma. Incorono volentieri, cari fratelli e sorelle, la statua di Maria Santissima Addolorata, da voi molto venerata, ed auguro di cuore che questo pellegrinaggio accresca nell'intera comunità diocesana la fede e l'amore per la celeste vostra Patrona.
Mi è gradito ora rivolgere il mio saluto ai giovani, ai malati ed agli sposi novelli qui presenti.
Gesù Cristo è il modello dell'uomo perfetto e la fonte della nostra gioia. Voi, cari giovani, siate luce che brilla testimoniando Lui, Via, Verità e Vita; voi, cari ammalati, unite nell'Eucaristia l'offerta di voi stessi a quella di Gesù Redentore; e voi, cari sposi novelli, vivete in famiglia aperti ai doni dello Spirito, perché il Signore illumini sempre il vostro cammino coniugale.
A tutti la mia affettuosa Benedizione.
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