GIOVANNI PAOLO II
UDIENZA GENERALE
Mercoledì, 18 aprile 2001
"Contemplare il volto del Risorto" (Lettura: Lc 24,28-32).
1. La consueta Udienza generale del mercoledì è oggi inondata dalla gioia luminosa della Pasqua. In questi giorni la Chiesa celebra con esultanza il grande mistero della Risurrezione. E' una gioia profonda e inestinguibile, fondata sul dono da parte di Cristo risorto della nuova ed eterna Alleanza, che permane perché Egli ormai non muore più. Una gioia che si prolunga non soltanto per l'Ottava di Pasqua, considerata dalla Liturgia come un unico giorno, ma si estende per cinquanta giorni fino alla Pentecoste. Anzi, giunge ad abbracciare ormai tutti i tempi e tutti i luoghi.
Durante questo periodo, la Comunità cristiana è invitata a una nuova e più approfondita esperienza del Cristo risorto, vivo e operante nella Chiesa e nel mondo.
2. In questa splendida cornice di luce e di letizia proprie del tempo pasquale, vogliamo ora soffermarci a contemplare insieme il volto del Risorto, riprendendo e attualizzando ciò che non ho esitato ad indicare come «nucleo essenziale» della grande eredità che ci ha lasciato il Giubileo dell'Anno Duemila. Come, infatti, ho sottolineato nella Lettera apostolica Novo millennio ineunte, "se volessimo ricondurre al nucleo essenziale la grande eredità che l'esperienza giubilare ci consegna, non esiterei ad individuarlo nella contemplazione del volto di Cristo, ... accolto nella sua molteplice presenza nella Chiesa e nel mondo, confessato come senso della storia e luce del nostro cammino" (n. 15).
Come nel Venerdì e nel Sabato Santo abbiamo contemplato il volto dolente di Cristo, volgiamo ora lo sguardo pieno di fede e di amore riconoscente al volto del Risorto. A Lui guarda in questi giorni la Chiesa, ponendosi sulle orme di Pietro, che confessa a Cristo il suo amore (cfr Gv 21,15-17), e sui passi di Paolo, folgorato da Gesù risorto sulla via di Damasco (cfr At 9,3-5).
La Liturgia pasquale ci presenta vari incontri di Cristo risorto, che costituiscono un invito ad approfondire il suo messaggio e ci stimolano a imitare il cammino di fede di quanti lo hanno riconosciuto in quelle prime ore dopo la risurrezione. Così dalle pie donne e da Maria Maddalena siamo stimolati alla sollecitudine nel portare l'annuncio del Risorto ai discepoli (cfr Lc 24,8-10; Gv 20,18). L'Apostolo prediletto testimonia in modo singolare come proprio l'amore riesca a vedere la realtà significata dai segni della risurrezione: la tomba vuota, l'assenza del cadavere, i panni funerari piegati. L'amore vede e crede, e spinge a camminare verso Colui che porta in sé il pieno significato di ogni cosa: Gesù, vivente per tutti i secoli.
3. Nell'odierna Liturgia la Chiesa contempla il volto del Risorto condividendo il cammino dei due discepoli di Emmaus. All'inizio di questo nostro incontro, abbiamo ascoltato un passo di questa nota pagina dell'evangelista Luca.
Pur se faticosa, la strada di Emmaus conduce dal senso di sconforto e smarrimento alla pienezza della fede pasquale. Ripercorrendo questo itinerario, anche noi siamo raggiunti dal misterioso Compagno di viaggio. Gesù si accosta a noi lungo la via, prendendoci al punto in cui siamo e ponendo le domande essenziali che riaprono il cuore alla speranza. Egli ha molte cose da spiegare a proposito del suo e del nostro destino. Soprattutto rivela che ogni esistenza umana deve passare attraverso la sua Croce per entrare nella gloria. Ma Cristo compie qualcosa di più: spezza per noi il pane della condivisione, offrendo quella Mensa eucaristica in cui le Scritture acquistano il loro pieno significato e rivelano i tratti unici e splendenti del volto del Redentore.
4. Dopo aver riconosciuto e contemplato il volto di Cristo risorto, anche noi, come i due discepoli, siamo invitati a correre dai nostri fratelli, per portare a tutti il grande annuncio: "Abbiamo visto il Signore!" (Gv 20,25).
"In lui risorto tutta la vita risorge" (Prefazio pasquale II): ecco la buona notizia che i discepoli di Cristo non si stancano di recare al mondo, innanzitutto mediante la testimonianza della propria vita. E' questo il dono più bello che da noi attendono i nostri fratelli in questo tempo pasquale.
Lasciamoci, perciò, conquistare dal fascino della risurrezione di Cristo. La Vergine Maria ci aiuti a gustare pienamente la gioia pasquale: una gioia che, secondo la promessa del Risorto, nessuno potrà mai toglierci e non avrà mai fine (cfr Gv 16,23).
Saluti:
I extend a special greeting to the newly ordained Deacons of the Pontifical Irish College, and I urge you to rely always on the Holy Spirit to guide you in your ministry of word and service. Upon all the English-speaking pilgrims and visitors, especially those from England, Ireland, Finland, India and the United States, I invoke the joy and peace of the Risen Saviour. Happy Easter!
Je salue cordialement les francophones présents, notamment les jeunes. Que la joie de Pâques vous soutienne chaque jour! À tous, j’accorde bien volontiers la Bénédiction apostolique.
Je salue particulièrement Monseigneur François Favreau et les pèlerins du diocèse de Nanterre, venus au terme de leur démarche synodale. Chers Amis, je vous encourage à prendre appui sur cette étape de réflexion, de partage et de prière, pour vivre plus intensément votre vie chrétienne personnelle et ecclésiale, et pour ouvrir des chemins d’espérance aux hommes d’aujourd’hui, en leur faisant découvrir le Christ. Par la parole et par l'exemple, vous êtes tous appelés à participer activement à l'annonce de l’Évangile. Vous en trouverez la force dans la méditation de la Parole de Dieu, dans une vie sacramentelle toujours plus intense et dans la charité vécue au quotidien. Je vous invite à porter une attention toute particulière aux familles, pour qu'elles remplissent généreusement leur mission de service de la vie et d'éducation de la jeunesse. Faites une place toujours plus grande aux jeunes! Ils attendent que leurs aînés leur transmettent la Parole de Dieu et les valeurs chrétiennes, et qu’ils leur fassent découvrir la joie qu'il y a à suivre le Christ, qui donne des raisons de vivre; rendez-les toujours plus responsables dans la société et dans l'Église !Que le Seigneur vous accompagne dans votre marche diocésaine!
Erfüllt von österlicher Freude grüße ich die vielen Pilger und Besucher aus den Ländern deutscher Sprache. Besonders heiße ich die vielen Jugendlichen willkommen, die sich in diesen Tagen auf den Weg nach Rom gemacht haben. Ich bitte euch: Seid für eure Altersgenossen Zeugen der Osterbotschaft und des neuen Lebens, das allen Menschen gilt. Gern erteile ich euch, euren Lieben daheim und allen, die mit uns über Radio Vatikan und das Fernsehen verbunden sind, den Apostolischen Segen.
Com estes pensamentos, saúdo os visitantes da Escola «Jaime Moniz» de Funchal na Ilha da Madeira: faço votos de que a vinda a Roma vos fortaleça na fé e avive no vosso ânimo a coragem de testemunhar a grandeza do amor de Cristo, nosso Salvador. Saúdo, também, aos brasileiros da «Associação Nacional dos Magistrados da Justiça do Trabalho», convidando a se inspirarem sempre nos nobres e elevados princípios da Doutrina Social da Igreja, na defesa dos direitos do trabalhador e de suas famílias. A todos desejo uma feliz e santa Páscoa.
Doy una cordial bienvenida a los fieles de lengua española. De modo particular a los seminaristas mayores de Barcelona y a los alumnos del colegio-seminario de Barbastro. Dejad que Cristo los hable, que grabe su rostro en vuestro corazón y vuestra mente, para hacerlo presente al hombre de hoy. Invito a todos a vivir intensamente la alegría pascual para contagiar con ella a cuantos os rodean.
Muchas gracias por vuestra atención.
Saluto in lingua croata:
Srdacno pozdravljam hodocasnicke skupine iz Splita, Zagreba, Rijeke, Dubrovnika, Zadra, Grohota, Grude, Metkovica i drugih hrvatskih mjesta. Predragi, neka veliki dar, koji je Bog ljudima dao u Kristovu Vazmenom Otajstvu, u vama neprestano budi istinsku radost i nadu koja nece nikada iznevjeriti. Rado udjeljujem apostolski blagoslov svakomu od vas i vašim obiteljima. Hvaljen Isus i Marija!
Traduzione del saluto in lingua croata:
Saluto cordialmente i gruppi di pellegrini provenienti da Split, Zagabria, Rijeka, Dubrovnik, Zadar, Grohote, Gruda, Metković ed altre località croate.
Carissimi, il grande dono che Dio ha dato all'umanità nel Mistero pasquale di Cristo susciti sempre in voi l'autentica gioia e la speranza che non deluderà mai. Volentieri imparto la Benedizione Apostolica a ciascuno di voi ed ai vostri familiari.
Siano lodati Gesù e Maria!
Saluto in lingua slovacca:
S láskou vítam študentov z Obchodnej akademie zo Ziliny a tieZ iných pútnikov zo Slovenska.
Drahí, nech vel'konočná radost' napa vaše srdcia a svetlo Zmrtvychvstalého vedie vaše kroky. Rád udeujem apoštolské poehnanie vám a vaším drahým. Pochváleny buď Jeziš Kristus.
Traduzione del saluto in lingua slovacca:
Con affetto saluto gli Studenti dell'Accademia Commerciale di Zilina e gli altri pellegrini provenienti dalla Slovacchia.
Carissimi, la gioia pasquale riempia i vostri cuori e la luce del Risorto guidi i vostri passi. Volentieri imparto la Benedizione Apostolica a voi ed ai vostri cari.
Siano lodati Gesù e Maria.
Saluto in lingua neerlandese:
Ik groet nu de Nederlandse en Belgische pelgrims, in het bijzonder de pelgrims uit het bisdom Roermond, vergezeld van de hulpbisschop Monseigneur Everardus de Jong. Ik wens u toe dat u altijd de vreugde en de vrede van de aanwezigheid van de verrezen Heer in uw midden mag ervaren. Van harte verleen ik u de Apostolische Zegen.
Geloofd zij Jezus Christus!
Traduzione italiana del saluto in lingua neerlandese:
Adesso saluto i pellegrini neerlandesi e belgi, in particolare i pellegrini della diocesi di Roermond, accompagnati dall’Ausiliare, S.E.R. Mons. Everardus de Jong
. Auguro che sperimentate sempre la gioia e la serenità della presenza del Risorto in mezzo a voi. Di cuore imparto la Benedizione Apostolica.Sia lodato Gesù Cristo!
Saluto in lingua ungherese:
Szeretettel köszöntöm a magyar zarándokokat Úrkútról. Isten hozott Benneteket!
A húsvét hetében az Úr Feltámadásának örvendezünk. Szívbôl adom apostoli áldásomat rátok és szeretteitekre. Dicsértessék a Jézus Krisztus!Traduzione del saluto in lingua ungherese:
Saluto con affetto i pellegrini ungheresi da Úrkút. Nell’Ottava di Pasqua ci rallegriamo nel Signore perché è risorto. Di cuore invoco la Benedizione Apostolica su tutti voi e sui vostri cari. Sia lodato Gesù Cristo!
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Con affetto mi rivolgo ora ai pellegrini di lingua italiana. In particolare, saluto i Sacerdoti che celebrano il quarantesimo anniversario della loro Ordinazione, e tra di essi vorrei ricordare Monsignor Rocco Talucci, Arcivescovo di Brindisi-Ostuni, Monsignor Gioacchino Illiano, Vescovo di Nocera Inferiore-Sarno, e Monsignor Giovanni Rinaldi, Vescovo di Acerra. Per tutti voi, carissimi, che insieme vi preparaste al Sacerdozio, e che oggi avete voluto riunirvi qui, circondati da familiari e amici, invoco la speciale protezione dei santi apostoli Pietro e Paolo.
Sono lieto inoltre di salutare i novelli Diaconi della Compagnia di Gesù. Su di voi, carissimi, e sul vostro itinerario formativo e apostolico invoco l'abbondanza dei doni dello Spirito Santo, mentre di cuore benedico voi e i vostri cari.
Il mio pensiero va poi ai malati, agli sposi novelli e ai giovani presenti, specialmente ai numerosi Cresimandi, provenienti da diverse Diocesi e Parrocchie d'Italia. Cari ragazzi e giovani, anche a voi, come ai primi discepoli, Cristo risorto ripete: "Come il Padre ha mandato me, anch'io mando voi ... Ricevete lo Spirito Santo" (Gv 20,21-22). Rispondete con gioia e con amore a questo immenso dono!
Per voi, cari malati, la risurrezione di Cristo sia fonte inesauribile di conforto e di speranza. E voi, cari sposi novelli, siate testimoni del Risorto con il vostro amore coniugale.
Tutti di cuore vi benedico.
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APPELLO DEL SANTO PADRE
Mentre la luce di Cristo Risorto rischiara l'universo intero, non possiamo non sentirci solidali con tutti i nostri fratelli che, nel Medio Oriente, patiscono un vortice di violenza armata e di rappresaglia.
Al frastuono delle armi deve sostituirsi la voce della ragione e della coscienza: l'attenzione sincera alle legittime aspirazioni di tutti i popoli e l'osservanza scrupolosa del diritto internazionale sono i soli mezzi capaci di ricondurre le parti al tavolo dei negoziati e di tracciare un cammino di fraternità per quelle popolazioni.
Dio voglia parlare al cuore di chi uccide ed aver pietà di coloro che soccombono a tanta violenza! Tu nobis, Victor Rex, miserere!
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