ORDINAZIONE DI TREDICI NUOVI VESCOVI
NELLA SOLENNITÀ DELL’EPIFANIA DEL SIGNORE
OMELIA DI GIOVANNI PAOLO II
Venerdì, 6 gennaio 1989
1. “Cammineranno i popoli alla tua luce” (Is 60, 3).
Con queste parole del profeta Isaia saluto cordialmente tutti i partecipanti alla solennità dell’Epifania del Signore. Insieme con tutti i signori Cardinali qui presenti ed i Vescovi, saluto anche voi, che nella festa odierna siete raccolti nella Basilica di san Pietro per ricevere l’ordinazione episcopale.
Siete venuti da vari paesi, rappresentanti di diverse nazioni: Italia, Spagna, India, Tanzania, Trinidad-Tobago, Guatemala e Santo Domingo. Voi rappresentate, altresì, i molteplici servizi al Popolo di Dio nei quali si articola la missione della gerarchia ecclesiastica: dagli organismi della Santa Sede alle diocesi di varie nazioni, specie della Chiesa missionaria.
La vostra venuta, cari fratelli, è l’espressione più chiara del significato dell’Epifania, che oggi riviviamo.
“Alzati, Gerusalemme . . . perché viene la tua luce, la gloria del Signore brilla sopra di te” (Is 60, 1).
2. Tutta la liturgia odierna sviluppa in un certo senso queste parole di Isaia. Il profeta parla del movimento, della marcia di uomini e di popoli, che da diverse parti si dirigono a questa luce, che risplende in mezzo a Gerusalemme.
Ciò che l’Evangelista ha scritto circa la venuta dei magi dall’Oriente è la conferma delle parole del profeta: “Tutti verranno da Saba / portando oro e incenso, / e proclamando la gloria del Signore” (Is 60, 6).
Così è avvenuto. Ecco, “la stella si fermò sopra il luogo dove si trovava il Bambino” (Mt 2, 9). La stella fu il segno di questa luce, che si accese in mezzo ad Israele. I re magi, “al vedere la stella, provarono una grandissima gioia. Entrati nella casa, videro il bambino con Maria sua Madre, e prostratisi lo adorarono” (Mt 2, 10-11).
Aprendo i loro tesori, “gli offrirono in dono: oro, incenso, e mirra” (Mt 2, 11). Così dice l’evangelista Matteo facendo eco a Isaia, che aveva preannunciato: “porteranno oro e incenso” . . . (cf. Is 60, 6).
3. La liturgia dell’Epifania è anche la liturgia della luce: della luce che illumina le tenebre e il buio. Ma è, in pari tempo, la liturgia del cammino. Gerusalemme è il punto di arrivo di un misterioso movimento universale. I popoli - da diverse parti, da vari paesi - si dirigono verso questa luce, che si è accesa in Gerusalemme.
È un movimento che si svolge nell’ambito di uno spazio determinato; ma è soprattutto un movimento interiore. È il movimento della fede, che dal di dentro, dall’intimo dell’anima, avvicina gli uomini al mistero.
Il mistero rivelato dallo Spirito . . . agli apostoli ed ai profeti, come leggiamo nella lettera di san Paolo: “Che i gentili cioè siano chiamati . . . ad essere partecipi della promessa per mezzo del Vangelo” (Ef 3, 6).
4. Un giorno, al termine della sua missione terrena, Cristo definirà in un modo nuovo questo movimento degli uomini collegato con la rivelazione del mistero, il movimento della fede. Isaia aveva preannunciato su Gerusalemme: “Cammineranno i popoli alla tua luce”.
Cristo dirà agli apostoli:
“Andate . . ., andate in tutto il mondo, ammaestrando tutte le nazioni” (cf. Mt 28, 19; Mc 16, 15).
Secondo Isaia il movimento della fede doveva condurre gli uomini e le nazioni all’unico centro, alla città santa - Gerusalemme. Tale era l’orientamento dell’epifania dell’antica alleanza.
Cristo manderà gli apostoli a tutto il mondo. La Chiesa è mandata a tutte le nazioni della terra. Tale è l’orientamento dell’Epifania della nuova alleanza.
5. Questi due orientamenti si incontrano: gli apostoli e la Chiesa-Popolo di Dio sparso tra i popoli di tutta la terra sempre ritornano con l’interiore movimento della fede verso il mistero che è spuntato - come la luce nelle tenebre - in mezzo a Gerusalemme.
Così pure si compiono le parole, pronunciate dal profeta con animo esultante nei riguardi di Gerusalemme: “A quella vista sarai raggiante, / palpiterà e si dilaterà il tuo cuore, / perché le ricchezze del mare / si riverseranno su di te, / verranno a te i beni dei popoli” (Is 60, 5).
6. Cari fratelli, che siete venuti qui per ricevere l’ordinazione episcopale, eredità degli apostoli, accostatevi!
Seguendo il movimento della fede che lo Spirito del Padre e del Figlio ha donato ai nostri cuori, diventate dinanzi ai popoli e alle nazioni ministri della Divina Epifania.
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