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VIAGGIO APOSTOLICO A NEW DELHI E IN GEORGIA (5-9 NOVEMBRE 1999)  

CELEBRAZIONE EUCARISTICA PER LA CONCLUSIONE
DELL'ASSEMBLEA SPECIALE PER L'ASIA DEL SINODO DEI VESCOVI

OMELIA DI GIOVANNI PAOLO II

«Jawaharlal Nehru Stadium» (New Delhi) - Domenica, 7 novembre 1999

 

"Comportatevi perciò come i figli della luce; il frutto della luce consiste in ogni bontà,  giustizia  e  verità"  (Ef 5, 8-9).

Cari Fratelli e Sorelle,

1. In questo vasto Paese oggi molti celebrano la Festa delle Luci. Gioiamo con loro e, in questa Eucaristia, qui a New Delhi in India, nel continente asiatico, anche noi esultiamo nella luce e rendiamo testimonianza a Colui che è "la luce vera, quella che illumina ogni uomo" (Gv 1, 9).
Dio, Padre di misericordia, mi ha dato la gioia di poter venire tra voi a promulgare l'Esortazione Apostolica Post-sinodale "Ecclesia in Asia", frutto delle fatiche dell'Assemblea Speciale per l'Asia del Sinodo dei Vescovi, svoltosi lo scorso anno a Roma. Che cosa è stato questo Sinodo per l'Asia? È stato una riunione di Vescovi rappresentanti la Chiesa in questo continente. Che cosa hanno fatto i Vescovi? Prima di tutto hanno ascoltato in preghiera lo Spirito, hanno riflettuto sul cammino finora percorso dalla Chiesa tra i popoli dell'Asia, hanno riconosciuto la grazia dell'"ora" che la Chiesa sta attualmente vivendo in questo continente, hanno impegnato l'intero Popolo di Dio in una fedeltà sempre maggiore al Signore e nel compito evangelico che Egli ha affidato a tutti i battezzati per il bene della famiglia umana.

2. Oggi, cari fratelli e sorelle, voi rappresentate la comunità cattolica non solo dell'India, ma dell'intero continente asiatico e pongo nelle vostre mani l'Esortazione Apostolica Post-sinodale come guida per la vita spirituale e pastorale della Chiesa in questo continente mentre ci accingiamo ad entrare in un nuovo secolo e in un nuovo Millennio Cristiano.

È bene che questo documento sia stato firmato e promulgato in India, dimora di molte antiche culture, religioni e tradizioni spirituali asiatiche. Queste antiche civiltà asiatiche hanno forgiato la vita dei popoli di questo continente e hanno lasciato un segno indelebile nella storia della razza umana.

Oggi sono presenti gli illustri rappresentanti di diverse comunità cristiane e delle grandi religioni dell'India. Li saluto tutti con stima e amicizia ed esprimo loro la mia speranza e il mio desiderio che il prossimo secolo sia un tempo di dialogo fecondo, che porti a un nuovo rapporto di comprensione e solidarietà tra i seguaci di tutte le religioni.

3. Desidero ringraziare l'Arcivescovo Alan de Lastic, Pastore dell'Arcidiocesi che ospita questa assemblea Eucaristica, per le cordiali parole di benvenuto che mi ha rivolto. Saluto tutti i miei Fratelli nell'Episcopato della Chiesa Latina, della Chiesa Siro-Malabarese e della Chiesa Siro-Malankarese. Abbraccio i Cardinali e i Vescovi che sono venuti qui da altri Paesi per partecipare alla gioia di questo evento.

Sono grato ai numerosi sacerdoti presenti, che partecipano all'unico sacerdozio di Gesù Cristo insieme ai Vescovi e ai sacerdoti dell'Asia e del mondo. Cari fratelli nel sacerdozio, adottate come regola di vita le parole della Liturgia dell'Ordinazione:  "Ricevi il Vangelo di Cristo di cui sei servo, medita sulla Legge di Dio, credi in ciò che leggi, predica ciò in cui credi e pratica ciò che predichi".

Con grande affetto nel Signore, saluto i religiosi e le religiose. Sia che vi dedichiate alla contemplazione sia che operiate nell'apostolato attivo, la vostra testimonianza della supremazia dello spirito vi pone al centro della vita e della missione della Chiesa in Asia. Per questo vi ringrazio e vi incoraggio.

In modo particolare affido i frutti del Sinodo ai membri del laicato, poiché siete soprattutto voi a essere chiamati a trasformare la società infondendo il "pensiero di Cristo" nella mentalità, nei costumi, nelle leggi e nelle strutture del mondo in cui vivete (cfr Ecclesia in Asia, n. 22). Una delle principali sfide che dovrete affrontare sarà quella di far sì che la luce del Vangelo influisca sulla famiglia e sulla difesa della vita e della dignità umane. Rendete testimonianza alla vostra fede in un mondo di contrasti. Da un lato vi sono stati enormi progressi economici e tecnologici, dall'altro esistono tuttora situazioni di estrema povertà e ingiustizia. Il Sinodo ha ripetuto le richieste degli antichi profeti, la richiesta di giustizia, di un giusto ordine della società umana, senza le quali non può esservi un'autentica adorazione di Dio (cfr Is 1, 10-17; Am 5, 21-24; Ecclesia in Asia, n. 41). La Chiesa guarda ai laici e alle laiche dell'Asia affinché riflettano la luce di Cristo ovunque le tenebre del peccato, della divisione e della discriminazione alterino l'immagine di Dio nei suoi figli.

4. "La luce splende nelle tenebre, ma le tenebre non l'hanno accolta" (Gv 1, 5).
Queste parole di san Giovanni nel Vangelo letto oggi ci parlano di Gesù Cristo stesso. La sua vita e la sua opera sono la luce che illumina il nostro cammino verso il destino trascendente. La Buona Novella dell'Incarnazione del Salvatore e della sua Morte e Risurrezione per la nostra salvezza illumina il cammino della Chiesa che peregrina nella storia verso la pienezza della Redenzione.

Il Sinodo che concludiamo oggi si è rallegrato al pensiero della nascita di Gesù avvenuta in terra d'Asia. Il Verbo Eterno si è incarnato come asiatico! Ed è stato in questo continente che la Chiesa, predicando il Vangelo con la forza dello Spirito Santo, ha continuato a diffondere la Buona Novella. Insieme ai cristiani di tutto il mondo, la Chiesa in Asia varcherà la soglia del nuovo millennio, rendendo grazie per tutto ciò che Dio ha operato dagli inizi sino ad oggi. Come il primo millennio ha visto la Croce saldamente piantata sul suolo europeo, e il secondo su quello americano e africano, così possa il Terzo Millennio Cristiano assistere una grande messe di fede in questo continente vasto e vitale (cfr Ecclesia in Asia, n. 1).

5. Alle soglie del Grande Giubileo che celebrerà il bimillenario della nascita di Gesù Cristo, la comunità dei suoi discepoli è chiamata a rimediare al grande rifiuto menzionato nel prologo del Vangelo di san Giovanni:  "il mondo fu fatto per mezzo di lui, eppure il mondo non lo riconobbe. Venne fra la sua gente, ma i suoi non l'hanno accolto" (1, 10-11). "Veniva nel mondo la luce vera, quella che illumina ogni uomo" (Ibidem 1, 9), il Verbo Eterno. Tuttavia, invece di diffondersi liberamente, questa luce è spesso ostacolata e oscurata dalle tenebre. Nel cuore del peccatore essa viene respinta. I peccati degli individui si fondono e si consolidano in strutture sociali d'ingiustizia, in squilibri economici e culturali che discriminano le persone e le relegano ai margini della società. Il segno che stiamo veramente celebrando il Giubileo come anno di misericordia del Signore (cfr Is 61, 2) sarà la nostra conversione alla luce e il nostro impegno a ripristinare l'uguaglianza e a promuovere la giustizia a ogni livello della società.

6. "A quanti però l'hanno accolto, ha dato potere di diventare figli di Dio" (Gv 1, 12).

Nell'Eucaristia rendiamo grazie a Dio Padre per i suoi numerosi doni, e in particolare per quello del suo amato Figlio e nostro Salvatore Gesù Cristo. Gesù Cristo è il testimone fedele e verace (cfr Ap 3, 14).

Il Sinodo ricorda ai cristiani dell'Asia che "la vita perfettamente umana di Gesù, dedicata interamente all'amore e al servizio del Padre dell'umanità, rivela che la vocazione di ogni essere umano è quella di ricevere e donare amore" (Ecclesia in Asia, n. 13). Nei Santi ammiriamo l'inesauribile capacità del cuore umano di amare Dio e gli uomini, anche se ciò comporta grandi sofferenze. L'eredità di tanti saggi maestri in India e in altre parti dell'Asia non va nella stessa direzione? Questo insegnamento è valido ancora oggi. Inoltre, è più che mai necessario! Il mondo sarà trasformato solo se gli uomini e le donne di buona volontà e tutte le nazioni accetteranno veramente che l'unico cammino degno della famiglia umana è il cammino della pace, del rispetto reciproco, della comprensione e dell'amore e della solidarietà con i bisognosi.

Cari fratelli e sorelle, che cosa chiede la Chiesa ai suoi membri all'alba di un nuovo millennio? Prima di tutto che siate testimoni convincenti perché esprimete con la vostra vita il messaggio che proclamate. Come ci ricorda l'Ecclesia in Asia:  un fuoco non può essere acceso che mediante qualcosa che sia esso stesso infiammato. Il Vangelo può essere predicato soltanto se i Vescovi, i sacerdoti, i religiosi e i laici sono essi stessi accesi di amore per Cristo e ardenti di zelo per farlo conoscere, amare e seguire (cfr Ecclesia in Asia, n. 23).

È questo il messaggio del Sinodo:  un messaggio di amore e speranza per i popoli di questo continente. Possa la Chiesa in Asia accogliere questo messaggio affinché tutti "abbiano la vita e l'abbiano in abbondanza" (Gv 10, 10). Per Cristo nostro Signore. Amen.

 



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