MESSAGGIO DI GIOVANNI PAOLO II
AI PATRIARCHI E AI RESPONSABILI
DELLE CHIESE DEL MEDIO ORIENTE
Ai venerabili patriarchi e ai responsabili delle Chiese del Medio Oriente.
Avendo appreso che, da tutto il Medio Oriente, avete deciso di riunirvi insieme per testimoniare la speranza cristiana, desidero esprimervi la mia gioia e associarmi a voi tramite il presidente del nostro Segretariato per l’unità, il caro cardinale Jean Willebrands.
Questa vostra assemblea, unica senza dubbio fino ad oggi nella storia delle vostre Chiese, esprime certamente l’unità che già esiste tra i cristiani del Medio Oriente e che vuol essere una testimonianza d’amore, al servizio di tutti gli uomini, ma è anche un segno dell’azione dello Spirito Santo in mezzo ai suoi, poiché fa prender loro nuova coscienza dell’urgenza di pervenire ad una completa unità.
Scegliendo come tema del vostro incontro l’espressione di San Pietro: “Per una speranza viva” (1 Pt 1, 3), voi date un orientamento ai vostri lavori e indicate la via per rispondere alle aspirazioni di tutte le Chiese sul cammino della giustizia e della pace. “La speranza non delude, perché l’amore di Dio è stato riversato nei nostri cuori per mezzo dello Spirito Santo che ci è stato dato” (Rm 5, 5).
Progredendo nella carità divina, voi non deluderete le aspettative dei cristiani del Medio Oriente perché la vostra assemblea sarà una nuova tappa dello sviluppo della collaborazione e della testimonianza sempre più necessarie tra i cristiani.
Quando in diverse maniere noi ci sforziamo di ritrovare l’unità in una medesima professione della fede apostolica, è possibile già da oggi l’unità nella carità. Il dialogo della carità, del resto, crea il clima necessario al progresso del dialogo dottrinale. Nella vita quotidiana, numerose situazioni pastorali ci spronano a lavorare insieme. Auspico che, in un’atmosfera di crescente fiducia e lealtà, le vostre Chiese possano sviluppare una collaborazione ancora più feconda nel servizio pastorale per i bambini e i giovani nel quadro della formazione cristiana e dei movimenti della gioventù, per le famiglie fondate su un matrimonio misto, per i malati e tutti coloro che sono nel bisogno, e nel vasto ambito dell’educazione e della cultura.
Fortificati da questa carità che li unisce sempre più, i fedeli delle Chiese del Medio Oriente sapranno esercitare, nelle situazioni di sofferenza e di conflitto che continuano ad affliggere la loro regione, il ruolo loro proprio: essere i responsabili della speranza che ci viene da Cristo risorto e dare testimonianza di una comunità unita, desiderosa di superare le opposizioni create dalla guerra o dalla mancanza di fiducia reciproca. Potranno così lavorare sempre di più con tutti i credenti al servizio dei valori inestimabili della pace, della giustizia e del bene comune.
Il vasto programma tracciato da Dio per ricomporre l’unità tra tutti i cristiani e per permettere a tutti gli uomini di vivere nella dignità e nella concordia supera le nostre forze e le nostre capacità umane. Così, vi assicuro di unirmi alla vostra preghiera, domandando che vi siano date in abbondanza la luce e la forza dello Spirito Santo.
Siate certi, cari e venerati fratelli, della mia profonda carità fraterna.
IOANNES PAULUS PP. II
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