Pakistan, Filippine I, Guam (Stati Uniti II), Giappone, Anchorage (Stati Uniti II)
16-27 febbraio 1981
DISCORSO DEL SANTO PADRE GIOVANNI PAOLO II
DURANTE LA CERIMONIA DI CONGEDO
Aeroporto di Agaña (Guam), 23 febbraio 1981
Cari fratelli e sorelle,
1. Troppo presto, mi sembra, mi trovo a dover dire “arrivederci”. In queste ore che ho passato con voi, ci siamo incontrati, ci siamo incoraggiati a vicenda, abbiamo pregato come una sola famiglia davanti a Dio, nostro Padre celeste. Che gioia e quali benedizioni sono racchiuse in queste attività!
2. La mia visita pastorale qui aveva lo scopo di offrire forza per la vita cristiana a tutti i miei fratelli e sorelle. Prego il Signore di esser riuscito in questo impegno di responsabilità come Successore di Pietro nella Chiesa. Devo dirvi anche che lo stare con voi ha rinnovato il mio spirito. Attraverso l’entusiasmo e la solidarietà che mi avete dimostrato, ho veduto io stesso la profondità della vostra fede, la vostra speranza e il vostro amore. E questa esperienza mi ha colmato di grande felicità.
3. Mentre sto per partire, desidero far riecheggiare le parole di San Paolo: “Siate imitatori di Dio quali figli carissimi” (Ef 5,1). Sì, camminate sempre nelle vie dell’amore prendendo Gesù a vostro modello e guida. Estendete ai forestieri che sono in mezzo a voi la stessa gentilezza ospitale che mi avete dimostrato. Rispettate e salvaguardate la dignità di ogni vita umana, specialmente se anziani e non ancora nati. Rafforzate i legami della vita di famiglia, facendo di ogni casa un asilo di pace, di rispetto e di scambievole amore. Siate sempre vigilanti per garantire che le vie della giustizia contrassegnino tutti gli aspetti della vostra vita sociale. E siate sempre grati per le benedizioni materiali e spirituali che Dio vi ha elargito. Siate consapevoli che esse non sono state concesse per un piacere passeggero, ma per aiutarvi a conoscere la sua costante, paterna cura per voi.
4. Con tutto il cuore ringrazio tutti quelli che hanno avuto una parte in questa visita. In primo luogo, esprimo la mia gratitudine alle autorità civili che portano la responsabilità per il destino dei popoli di questo territorio. In secondo luogo, desidero ringraziare i miei fratelli nell’Episcopato che sono stati con me durante il mio soggiorno, ma specialmente il Vescovo Flores, il cui benvenuto in questa diocesi è stato così caldo e generoso. Non voglio dimenticare il clero, i religiosi ed i laici della Diocesi, tutti quelli che ho incontrato e quelli che, a causa di malattie o per altre ragioni, non hanno potuto venire. Siate sicuri che il Papa è con voi tutti e che prega per voi. A tutte le persone di questa vasta area permettete che dica: “Iddio benedica Guam e le altre Isole Marianne! Iddio protegga tutti i popoli della Micronesia! Possa Egli concedervi la vera felicità come a suoi figli! Possa Egli benedirvi sempre con la sua pace!
“Si Yuus maase yan adios!” (Grazie e arrivederci!)
“Hu bendisi hamyu tolos: Gi naan i Tata, yan i Lahinia, yan i Espiritu Santu” (Vi benedico tutti: nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo).
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