PELLEGRINAGGIO APOSTOLICO IN POLONIA
(16-23 GIUGNO 1983)
DISCORSO DI GIOVANNI PAOLO II
A CONCLUSIONE DEL SINODO DI CRACOVIA
NELLA CATTEDRALE DI WAWEL
Cracovia (Polonia) - Mercoledì, 22 giugno 1983
1. Sia lodato Gesù Cristo!
Mediante il presente atto liturgico nella cattedrale regale di Wawel, si chiude il Sinodo Provinciale della Metropoli di Cracovia. Ci troviamo tutti accanto alle reliquie di san Stanislao, patrono della Polonia: il Sinodo infatti è stato aperto nel periodo del Giubileo commemorativo del novecentesimo anniversario del servizio pastorale di Stanislao di Szczepanów, nella sede vescovile di Cracovia (1072-79), e della sua morte per martirio (1079).
Desidero ringraziare ardentemente la Divina Provvidenza, perché quest’opera si conclude ora nel periodo del Giubileo di Jasna Gora commemorativo del seicentesimo anniversario della presenza della Genitrice di Dio, Regina della Polonia, nella sua Effigie amata da tutta la Nazione.
Desidero tanto più rendere grazie perché - anche se ho lasciato definitivamente il lavoro del Sinodo Provinciale della Metropoli di Cracovia il 16 ottobre 1978 - tuttavia mi è dato oggi, durante il secondo pellegrinaggio nella mia amata Patria, di partecipare alla sua chiusura.
2. Elevando questo ringraziamento alla Divina Provvidenza e insieme alla Divina Sapienza, desidero al tempo stesso esprimere la mia riconoscenza a voi, miei diletti fratelli nell’Episcopato, che avete continuato quest’opera del Sinodo della Provincia di Cracovia dopo la mia partenza, ed ecco che l’avete portata a lieto fine.
A te, Cardinale Metropolita di Cracovia, che hai ricevuto la sede di san Stanislao e l’eredità del Sinodo dopo la mia partenza. E anche a voi, fratelli Vescovi - Julian, Jan, Stanislaw e Albin - che dividete la fatica della pastorale vescovile con il Cardinale, sostenendolo nel servizio della Chiesa di Cracovia.
A te, Vescovo di Katowice, e a voi, Vescovi, Jozef, Czeslaw e Janusz che, come Vescovi ausiliari, servite con il vostro Ordinario il Popolo di Dio della Chiesa di Katowice.
A te Vescovo di Tarnów, e a voi Vescovi, Piotr, Jozef e Wladislaw che, insieme con il vostro Ordinario, lavorate nella vigna del Signore della Chiesa di Tarnów.
A te, Vescovo di Czestochowa, e ai tuoi fratelli: Tadeusz, Franciszek e Miloslaw, che con la vostra collegiale fatica episcopale servite la diocesi Mariana di Czestochowa.
A te, Vescovo Stanislaw da Kielce, successore dei Vescovo Jan di venerata memoria, che iniziò assieme con noi l’opera del Sinodo Provinciale, e fu chiamato dal Padre della luce nell’anno 1980. Anche ai Vescovi Jan e Mieczyslaw, che il Signore ha chiamato al servizio della Chiesa di Kielce in unione con l’Ordinario.
3. Ringraziandovi, fratelli nell’Episcopato, desidero al tempo stesso rivolgermi a tutti coloro che con voi hanno collaborato in modo particolare all’opera del Sinodo Provinciale della Metropoli di Cracovia. Vorrei qui almeno menzionare la Commissione di coordinazione e le Commissioni teologico-sociologiche, come anche i gruppi sinodali di consultazione riguardanti la Liturgia, l’ispirazione cristologica-mariologica della devozione popolare, la formazione al sacerdozio, la vita e il servizio sacerdotale, le congregazioni religiose nella pastorale, la parrocchia, la catechesi, la pastorale della gioventù, il matrimonio e la famiglia, l’apostolato dei laici, la pastorale speciale e professionale, i mezzi di comunicazione sociale, la Pontificia accademia teologica, le strutture della Metropoli.
Desidero anche sottolineare che, accanto al clero diocesano, ai religiosi e alle religiose, una notevole parte dei lavori del Sinodo l’hanno avuta i laici, periti in diversi campi, e le persone profondamente impegnate nella vita della Chiesa.
A tutti voi, cari fratelli e sorelle, voglio dire oggi: “Dio vi ricompensi”, consapevole delle prime tappe di questo grande lavoro, che abbiamo intrapreso insieme quando ero ancora a Cracovia.
4. Dice Cristo: “Se uno mi ama, osserverà la mia parola e il Padre mio lo amerà e noi verremo a lui e prenderemo dimora presso di lui” (Gv 14, 23).
Ecco, per amore del Signore nostro Gesù Cristo, e per osservare la sua parola, avete compiuto l’opera di questo Sinodo. Che il suo frutto si manifesti in ciò: che il Padre del Signore nostro Gesù Cristo vi ami con un amore ancor più grande e, con un amore ancor più grande, ami la Chiesa, che voi servite.
Che il frutto di questo Sinodo, si manifesti in questo, che la Santissima Trinità dimori ancor più nelle anime di tutti i figli e di tutte le figlie di questa grande comunità, che costituisce la Metropolia di Cracovia.
Ecco che Cristo, dopo aver lasciato il mondo mediante la sua Croce e Risurrezione, viene a noi nello Spirito Santo Consolatore. Questi che è lo Spirito di Verità, “ci insegnerà ogni cosa e ci ricorderà tutto” (cf. Gv 14, 26). Che le decisioni del Sinodo e le sue direttive servano costantemente a quest’opera invisibile dello Spirito Santissimo, dalla quale nasce la pace. Perciò Cristo dice: “Vi lascio la mia pace, vi do la mia pace. Non come la dà il mondo, io la do a voi. Non sia turbato il vostro cuore e non abbia timore” (Gv 14, 27).
5. Ecco che siamo ancora una volta riuniti nella Cattedrale regale di Wawel, presso le reliquie di san Stanislao, e della Beata Regina Edvige. Qui, dove quasi l’intera storia della nostra Nazione è iscritta nel mistero della Croce e della Risurrezione di Cristo.
Qui voi, miei venerati fratelli nell’Episcopato, e voi tutti, cari fratelli e sorelle, “rendete piena la mia gioia con l’unione dei vostri spiriti, con la stessa carità, con i medesimi sentimenti” (Fil 2, 2). Con queste parole della lettera di san Paolo ai Filippesi si può descrivere e caratterizzare l’intera opera del Sinodo provinciale: “Rendete piena la mia gioia”!
Ed ecco io, Giovanni Paolo II, prendo quest’opera dalle vostre mani e la accetto come una piccola parte di quella verità e di quel bene, dei quali vive la Chiesa di Cristo su tutta la terra.
Accetto quest’opera come uno dei doni del Giubileo straordinario della Redenzione del mondo. La accetto in presenza di tutti i nostri illustri e cari ospiti: Cardinali, Vescovi e sacerdoti dal di là della Metropoli di Cracovia, di tutta la Polonia. Li ringraziamo per la loro presenza.
E, al tempo stesso, come pellegrino dell’anniversario di Jasna Gora nella mia Patria, depongo quest’opera del Sinodo della Metropolia di Cracovia da me prediletta, nelle mani e nel cuore della nostra Madre e Regina.
Che quest’opera serva la Verità e l’Amore.
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