DISCORSO DI GIOVANNI PAOLO II
AD UNA DELEGAZIONE DELL'«AMERICAN CANCER SOCIETY»
Sabato, 2 giugno 1984
Cari amici,
sono lieto di dare oggi il benvenuto a voi, rappresentanti dell’“American Cancer Society”. Sono al corrente degli scopi e degli obiettivi della vostra associazione e desidero esprimere la mia stima e il mio profondo apprezzamento per il vostro lavoro. L’impegno per alleviare il dolore e la sofferenza fisica merita il sostegno di tutti gli uomini e le donne di buona volontà, ma ha particolare importanza per chi di noi è cristiano, perché il nostro Vangelo d’amore ci esorta ad essere compassionevoli come il nostro Padre celeste.
Una delle più intense forme di sofferenza che la persona umana, a livello psicologico, può sperimentare, deriva dalla tentazione di rinunciare alla speranza: speranza in un’eventuale o possibile guarigione, speranza nella propria capacità di superare una particolare malattia, speranza nella possibilità di ritornare a una vita normalmente felice e produttiva. La lotta della vostra associazione, condotta su scala mondiale, contro il cancro, offre immensa speranza a migliaia di uomini, donne e bambini in tutto il mondo. Nel sostenere la ricerca scientifica delle cause e delle cure di questa terribile malattia, così come nel promuovere campagne pubbliche di informazione e di educazione finalizzate alla diagnosi e al trattamento precoce, voi offrite la promessa di un futuro più luminoso a coloro che conoscono per esperienza personale le molte frustrazioni e i conflitti che nascono dalla sofferenza umana.
Che i vostri sforzi umanitari compiuti a favore dei fratelli e sorelle sofferenti siano coronati dal successo. E che Dio ricompensi la vostra compassione e la vostra sollecitudine per gli altri con i suoi doni divini di pace e di gioia.
Dio vi benedica tutti.
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