DISCORSO DI GIOVANNI PAOLO II
AI MEMBRI DELL’«ARCHE»
Venerdì, 15 maggio 1987
Cari fratelli.
Sono felice di dare il benvenuto a voi, direttore e membri della Federazione Internazionale “Arche”. Nella società di oggi, talvolta descritta in termini eccessivamente negativi, esistono meravigliosi tentativi umanitari e movimenti di ispirazione evangelica, i cui sforzi sono dedicati esclusivamente all’amoroso servizio a quelle persone che sono segnate nel corpo e nello spirito da sofferenze o handicap di diversi generi. L’“Arche” rappresenta una di tali iniziative.
È motivo di gioia per il Papa incontrarvi ed incoraggiarvi nel vostro positivo lavoro. Spero ardentemente che continuerete e svilupperete la vostra attenzione ai giovani, ai poveri, agli handicappati e agli anziani. In questo voi date testimonianza della buona novella portata nel mondo dal nostro Signore e Salvatore Gesù Cristo, contribuite alla realizzazione concreta di questa buona novella. In nome della Chiesa, vi ringrazio della vostra azione nel rispetto della persona umana e della sua inalienabile dignità.
Sono convinto che la dimensione religiosa giochi un ruolo importante nella vita di “Arche”, pur variando da un gruppo ad un altro. Sono offerte opportunità di preghiera comunitaria ed individuale: l’Eucaristia e il sacramento della penitenza sono celebrati in modo frequente; sono organizzati inoltre ritiri spirituali appropriati. In ognuna di queste differenti forme di incontro con lui, il Signore offre luce, pace e gioia a tutti coloro che sono riuniti nell’“Arche”. E con vostra grande gioia, queste stesse persone sono spesso in grado di un miracoloso progresso spirituale.
L’estensione del vostro movimento vi porta ad accogliere giovani ed adulti di diverse credenze religiose. A questo proposito, sapete quanto sia importante rispettare sempre la fede dell’altra persona e incoraggiare una stima reciproca e comprensiva.
Il vostro costituisce il gruppo rappresentativo di laici, uomini e donne, responsabili della vita e dell’attività di “Arche”. Desidererei domandarvi, quali membri del laicato, di pregare in maniera particolare per il lavoro del “Sinodo dei Vescovi”, che si terrà qui a Roma il prossimo ottobre, sulla missione dei laici cristiani nella Chiesa. Questo sarà il primo Sinodo su questa importante questione.
Alla vigilia dell’apertura dello speciale anno dedicato a Maria, madre del Redentore, invito seriamente voi e tutti i partecipanti ai gruppi di “Arche” a rivolgere i vostri cuori e le vostre preghiere alla benedetta Vergine Maria, Madre di Cristo e della Chiesa.
Cari fratelli, possano continuare a risplendere la testimonianza della vostra vicinanza a coloro che soffrono, il vostro rispetto e la vostra gentilezza verso di essi, il vostro servizio altruista, il vostro spirito evangelico ed ecclesiale, così che i vostri contemporanei “possano vedere il vostro buon lavoro e dar gloria al vostro Padre che è nei cieli” (Mt 5, 15). Invoco su tutti voi, preti e laici qui presenti, e su tutti i gruppi “Arche” sparsi nel mondo abbondanti grazie e la benedizione di Dio onnipotente.
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