VISITA PASTORALE A CIVITA CASTELLANA
DISCORSO DI GIOVANNI PAOLO II
ALLA POPOLAZIONE E ALLE AUTORITÀ CIVILI DAVANTI AL DUOMO
Civita Castellana - Festa di San Giuseppe Artigiano
Domenica, 1° maggio 1988
1. Dopo l’incontro con la popolazione di Castel Sant’Elia, sono veramente lieto di essere ora a Civita Castellana, seconda tappa della mia visita alla diocesi.
Sono grato al signor sindaco per le deferenti parole, con le quali ha voluto porgermi il benvenuto a nome dell’Amministrazione Civica, della città e delle autorità presenti; e ringrazio anche tutti voi, convenuti così numerosi ad accogliermi.
2. “Falerii Veteres”, “Falerii Novi”, Civita Castellana: in questi tre termini sono racchiuse le vicende attraverso cui è passata la storia tre volte millenaria della vostra Città, sviluppatasi in uno scenario naturale, al quale le acque del Tevere e le cime del Soratte e dei monti Cimini fanno da suggestiva corona. In questo territorio gli influssi della civiltà greca ed orientale prima, etrusca poi, han dato origine alla nazione falisca, come attestano numerose e preziose testimonianze pervenuteci, che rivelano l’alto tenore di vita raggiunto già nell’antichità e ricuperato, dopo alcune crisi dell’epoca romana, nei secoli del medioevo e del rinascimento. Il lavoro della ceramica, nella quale i falisci s’imposero come eccellenti maestri d’arte, ha collegato le diverse fasi della vostra storia ed ancora al presente, mentre resta il cardine dell’economia della zona, reca con i suoi prodotti di alta qualità il nome di Civita Castellana ben oltre i confini locali e nazionali.
3. Quando il nuovo verbo di vita, portato dal cristianesimo, giunse alle sponde italiche, si diffuse ben presto in questi luoghi. Ne sono prova l’antichità della sede episcopale, le abbazie, rese celebri dalla presenza di santi e famosi monaci - penso a quelle di san Silvestro, con san Nonnoso, e di santa Maria di Fallen - e la cattedrale di santa Maria il vostro monumento religioso più insigne, nel quale si sintetizza un lungo cammino di forme artistiche, giunte nel rinascimento al loro apice. Civita Castellana è stata, inoltre, città cara ai papi, che vi eressero monumenti ancor oggi ammirati e la elessero e confermarono nel corso dei secoli a centro delle limitrofe diocesi di Orte, Gallese e delle più antiche Nepi e Sute.
4. Da tali memorie del passato, mi è caro cogliere, in questa occasione, motivi di fervido auspicio per voi, carissimi fratelli e sorelle, per il presente ed il futuro della vostra terra.
In questa domenica, ancora tutta inondata dalla luce pasquale, il Signore ci parla di sé - lo ascolteremo nel Vangelo della Messa - come della vera vite, alla quale occorre restare uniti per produrre abbondanti frutti di bene. Io auguro a ciascuno di voi di essere e di sentirsi ogni giorno sempre più inserito in lui. La storia personale, al pari del progresso ordinato ed autentico dei popoli, ha tutto da guadagnare dall’adesione convinta a quella superiore e serena visione della realtà, che nasce dall’obbedienza della coscienza alla liberante legge del Vangelo. Ne abbiamo un esempio in san Giuseppe, che nella giornata odierna ricordiamo quale protettore dei lavoratori e che, proprio nell’accettazione - difficile, certo, ma così fruttuosa - dei piani divini sulla propria vita, insegna come essere contemporaneamente, in perfetta armonia, uomo di Dio e uomo tra gli uomini. Egli con la propria laboriosità, preveggenza e coraggio nell’affrontare difficoltà anche gravi, contribuisce efficacemente al piano della salvezza e alla santificazione delle realtà terrene.
5. Civita Castellana, che per i tuoi figli desideri un avvenire degno delle tradizioni dei padri, rimani nel Signore ed egli rimarrà in te. Con lui potrai fare cose veramente splendide, arricchendone la tua già illustre storia.
Per questo oggi, all’inizio di un mese che la devozione del popolo cristiano ha voluto particolarmente dedicato alla beata Vergine Maria, io ti affido alla materna protezione della Madonna, pregandola perché ti sia sempre vicina nei tuoi propositi di concorde operosità e di pacifico progresso, e ti aiuti a non smarrire mai i valori di quella fede che ha sostenuto i passi dei suoi antenati e può rendere, oggi, sicuro il tuo cammino incontro all’ormai prossimo, nuovo millennio.
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