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VIAGGIO APOSTOLICO IN ESTREMO ORIENTE E A MAURITIUS

CERIMONIA DI CONGEDO

DISCORSO DI GIOVANNI PAOLO II

Aeroporto «Sir Seewoosagur Rangoolam» di Plaisance (Mauritius)
Lunedì, 16 ottobre 1989

 

Signor primo ministro,
signor Cardinale,
caro popolo di Mauritius.

1. È giunto il momento di salutarvi e di lasciare il vostro bel Paese. Ringrazio Dio per aver potuto rispondere al vostro invito ed essere venuto a trascorrere questi giorni con voi.

Porto con me una gran messe di ricordi: le fervide celebrazioni eucaristiche di “Maria, Regina della Pace” così come quelle de “La Ferme” con la cara popolazione di Rodrigues; gli indimenticabili incontri con il clero della diocesi, i religiosi e le religiose, i responsabili laici, i giovani ed i bambini, e quello con i rappresentanti delle diverse confessioni e religioni.

2. Vorrei esprimere la mia profonda gratitudine al signor governatore generale, a lei signor primo ministro ed a tutte le autorità mauriziane per i provvedimenti che sono stati presi, così gentilmente, per facilitare la mia visita pastorale. Sono stato sensibile alla devozione delle persone che hanno cooperato per un buon svolgimento delle diverse tappe di questo viaggio qui e a Rodrigues. In particolare ringrazio i mezzi di comunicazione sociale per aver permesso a tutti, soprattutto ai malati, di vivere intensamente l’incontro del successore di Pietro con coloro che egli ha la missione di confermare nella fede.

3. A lei signor Cardinale, mio premuroso ospite nella diocesi di Port Louis, va il mio più caloroso ringraziamento così come ai sacerdoti, ai religiosi ed alle religiose, e a tutti coloro che si sono mobilitati per preparare questo importante momento della vita della Chiesa a Mauritius: mi rivolgo fra gli altri, ai membri del consiglio pastorale diocesano.

Infine voglio ringraziare tutta la popolazione di Mauritius e di Rodrigues per la calorosa accoglienza, che ben si inserisce nella tradizione di queste isole.

Questa visita mi ha dato l’opportunità per conoscervi personalmente, per condividere le vostre gioie e per incoraggiarvi nelle vostre speranze. Sappiate che voi resterete nella memoria del mio cuore e nella mia preghiera: vi ritroverò alla presenza del Signore, pregandolo che i molteplici doni che avete ricevuto portino frutto.

Nel separarmi da voi, vi affido alla Vergine Maria, regina della pace, e raccomando a lei le vostre famiglie, i malati, gli handicappati e tutti coloro che soffrono. Nostra Signora, insieme al beato padre Laval, vi guidi nel cammino verso l’anno 2000, nella fedeltà a Cristo, “Via, Verità e Vita” (Gv 14, 6)!

4. L’avvenire del vostro Paese, delle vostre famiglie e dei vostri bambini è nelle vostre mani, caro popolo di Mauritius! Preparatelo insieme continuando ad agire secondo i valori fondamentali che vi tengono uniti e garantiscono la pace.

Mi auguro che il sentimento di solidarietà si sviluppi sempre più fra voi e che l’“altro” venga sempre più considerato come un “uguale” ed un fratello, poiché tutti sono chiamati a contribuire in egual misura alla promozione sociale attraverso la collaborazione.

Possiate costruire una Nazione dove regni sempre la pace affinché il vostro Paese rimanga sempre accogliente per tutti i popoli dell’oceano Indiano e per coloro che, attratti dal fascino e dalla bellezza della vostra isola, vengono a visitarla da lontano! Le nazioni giovani come la vostra hanno così tanto da dare alle altre per l’equilibrio e l’armonia che hanno saputo stabilire, e che debbono promuovere per il bene della famiglia umana!

Dio benedica il vostro Paese, signor primo ministro, ed effonda le sue grazie su tutti i suoi abitanti! Ricorderò i Mauriziani nella mia preghiera e allontanandomi dalla loro isola assicuro loro la mia affettuosa sollecitudine pastorale.

 

© Copyright 1989 - Libreria Editrice Vaticana

 



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