VISITA PASTORALE A MALTA
SALUTO DI GIOVANNI PAOLO II
AI FEDELI DAVANTI AL SANTUARIO MARIANO DI MELLIEHA
La Valletta (Malta) - Sabato, 26 maggio 1990
Cari fratelli e sorelle in Cristo,
1. Sono lieto di avere questa opportunità di incontrare i genitori e i parenti dei sacerdoti, dei religiosi e dei laici di Malta impegnati nell’opera pastorale all’estero. La risposta impegnata di tanti fra i figli e le figlie di Malta alla chiamata del Signore è causa di grande gioia, e reca testimonianza della fecondità spirituale della fede Cristiana che l’Apostolo Paolo portò in queste isole tanto tempo fa. A nome della Chiesa tutta ringrazio ciascuno di voi per tutto ciò che avete fatto tramite la vostra preghiera, il vostro incoraggiamento e il vostro sacrificio per aiutare questi uomini e queste donne a discernere ed abbracciare la volontà di Dio nelle loro vite.
È giusto che ci riuniamo in preghiera a Mellieha, il più antico Santuario Mariano dell’isola di Malta.
Nell’Annunciazione, la Vergine di Nazaret accettò liberamente l’invito di Dio a diventare la Madre di suo Figlio (cf. Lc 1, 38). Dopo l’Ascesa del Signore nostro al cielo, Maria si riunì con gli Apostoli in preghiera mentre aspettavano la venuta dello Spirito Santo che Gesù aveva annunciato di inviare (cf. At 1, 14). Nello svolgersi del misterioso piano di salvezza di Dio, noi sappiamo che la Madre di Gesù aveva un ruolo privilegiato. Confidando nel suo amore e nella sua protezione materna, non esitiamo a raccomandare alle sue preghiere le intenzioni di coloro che hanno seguito il comando di Cristo: “Andate in tutto il mondo e predicate il Vangelo” (Mc 16, 15).
2. Cari amici, la riunione odierna è una occasione per tutti noi di ricordare con gratitudine il ruolo della famiglia cristiana nell’incoraggiare le vocazioni dei suoi membri e nel progredire della missione della Chiesa.
Il Concilio Vaticano II ci ricordava che la famiglia può veramente essere definita una “Chiesa domestica” (cf. Lumen gentium, 11) poiché riflette molti degli aspetti dell’intero corpo dei credenti. Come comunità di fede, amore e speranza, la famiglia dovrebbe essere, in modo veramente speciale, “uno spazio in cui il Vangelo è trasmesso e da cui il Vangelo si irradia” (Evangelii nuntiandi, 71).
Si può affermare che uno dei motivi per cui le vostre famiglie hanno dato così tanti missionari alla Chiesa è che avete un vivo senso della vostra dignità e missione come membri battezzati del Corpo di Cristo, inviati per portare il messaggio evangelico a tutti coloro che incontrate? Ogni Cristiano può ritenere valide per se stesso le parole di San Paolo: “Guai a me se non predicassi il Vangelo!” (1 Cor 9, 16). Anche in un Paese come Malta, dove la fede cattolica si è sviluppata per secoli, vi è necessità che in ogni generazione vi siano uomini e donne che, tra le circostanze ordinarie della vita quotidiana, facciano conoscere ai loro vicini il mistero dell’amore di Dio come è stato rivelato in Gesù Cristo. Possano le famiglie cristiane continuare a trasmettere il lievito del Vangelo alla intera società Maltese!
3. L’Apostolo Pietro ci esorta ad essere dei “buoni servitori della varia grazia di Dio” (1 Pt 4, 10), usando i doni che abbiamo ricevuto per il bene reciproco. Ricordando la generosità con la quale i molti missionari di Malta hanno condiviso la fede che ricevettero per primi, possiamo veramente ringraziare Dio per l’abbondante messe che ha raccolto per mezzo della loro testimonianza. Oggi vi sono diverse centinaia di sacerdoti, religiosi e laici di Malta che stanno portando la luce di Cristo in Australia, nell’America del Nord e del Sud, in Africa, in India e in varie parti d’Europa. Inoltre, famiglie Maltesi che sono emigrate stanno fornendo vocazioni ai loro Paesi adottivi, mentre le case religiose Maltesi all’estero stanno ricevendo attualmente vocazioni tra la gente che sono andati a servire.
Rallegrandoci del loro servizio al Signore e alla sua Chiesa, non cessiamo mai di assistere questi missionari con la nostra solidarietà spirituale nella preghiera e nelle opere di penitenza. In particolare, chiediamo a Dio affinché benedica cento volte tanto (cf. Mc 10, 30) quelli che tra loro affrontano ogni sorta di difficoltà per la causa del Vangelo. E in unione con Maria, preghiamo affinché il Signore ne formi altrettanti per seguirli nel compito di condurre tutti i popoli alla conoscenza della verità (cf. 1 Tm 2, 4), affinché “la gloria di Dio, che rifulge sul volto di Cristo Gesù, cominci a brillare in tutti gli uomini per azione dello Spirito Santo” (Ad gentes, 42).
A voi tutti esprimo il mio profondo affetto nel Signore e imparto la mia particolare Benedizione Apostolica.
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