LEONE XIII
LETTERA
DOMINI ET SALVATORIS*
A perpetuo ricordo della cosa
Vicario sulla terra, malgrado la Nostra indegnità, di N. Signore e Salvatore Gesù Cristo, che per la redenzione del mondo annientò se stesso, rendendosi obbediente fino alla morte di croce, in mezzo alle molteplici e varie cure del supremo Apostolato che ci assorbiscono; vogliamo tuttavia applicare la speciale Nostra vigilanza e pastorale sollecitudine, affinchè i monumenti che ci rimangono di si grande e santo mistero nella città di Gerusalemme e regioni circostanti sieno custoditi e conservati con tutta la cura e venerazione possibile, e vigilare eziandio per la piena esecuzione degli ordini ed istruzioni, saviamente compartite a tal fine dai Romani Pontefici Nostri predecessori. Da lungo tempo, infatti, e dalla più rimota antichità i Sommi Pontefici, volgendo il loro sguardo verso questi luoghi imporporati del sangue pareció se dell'Uomo Dio, eccitarono le nazioni cattoliche a riscattare il Sepolcro di Cristo ; quando questi Luoghi Santi caddero nuovamente in mano degli infedeli, e soli i Frati Minori dell' Ordine di s. Francesco di Assisi ebbero la facoltà di averne la custodia, i Papi non cessarono mai di vegliare, almeno per quanto poterono, alla loro conservazione, e provvedere secondo i tempi ai bisogni di questi religiosi, che nè le persecuzioni, nè le vessazioni, nè le più crudeli torture valsero ad allontanare dalla loro gloriosa missione.
Parecchie volte i Papi raccomandarono caldamente a viva voce o con Lettere Apostoliche ai Patriarchi, Vescovi ed altri Ordinarii del mondo intiero di eccitare i fedeli affidati alle loro cure a raccogliere offerte per il mantenimento dei Luoghi Santi; stabilirono anzi su questo punto regole speciali in molte lettere apostoliche, ora sotto la forma di Bolle, ora sotto la forma di Brevi, e, con unanime accordo, prescrissero a tutte le Diocesi del mondo di determinare annualmente ai fedeli, sotto precetto di obbedienza, alcuni giorni per la raccolta delle elemosine in'favore dei Luoghi Santi.
Finalmente Pio VI, di gloriosa memoria, predecessore Nostro, con Bolla che comincia Inter cetera Divinorum Iudiciorum ahdita arcana, del 31 luglio dell'anno 1778, decretò che da tutti i Vescovi, quattro volte all' anno, si raccomandassero i bisogni di Terra Santa alla pia carità dei fedeli.
A' giorni nostri, il caro nostro figlio Bernardino da Portogruaro, ministro generale dell'Ordine dei frati minori Osservanti, Ci ha fatto esporre che i bisogni crebbero in questi ultimi anni, ed i mezzi provenienti dai fedeli non bastano più al mantenimento de' Luoghi Santi; soprattutto per questa ragione che essendo trascorso oltre un secolo dalla Costituzione di Piò VI, un certo numero dì Vescovi la lasciano in dimenticanza, quasi sia andata in dissuetudine, e non raccomanda più ai fedeli colla dovuta sollecitudine la questua per la Terra Santa. Perciò C'indirizzò umili e calde preghiere, affinchè nella pienezza della Nostra Autorità apostolica, volessimo prendere a questo riguardo una qualche nuova disposizione. Si è perciò che, desiderando secondare tale preghiera, e per l'interesse particolare che noi serbiamo alla custodia de' Luoghi Santi, in virtù della nostra Autorità apostolica, ordiniamo, colle presenti ed in perpetuo, che i Nostri venerabili fratelli, Patriarchi, Arcivescovi e Vescovi, ed altri Ordinarii del mondo intiero, sieno astretti, in virtù di santa obbedienza, a vigilare affinchè, almeno una volta all' anno, si raccomandino, in ogni chiesa parrocchiale delle loro Diocesi, alla carità dei fedeli i bisogni di Terrasanta, vale a dire nel venerdì della Settimana santa od in altro giorno di ogni anno, a scelta di ogni Ordinario. Vietiamo espressamente colla stessa Autorità ed interdiciamo a chicchessia di mutare la destinazione delle elemomosine raccolte in qualsiasi modo per la Terrasanta o di applicarle ad altri usi. Inoltre ordiniamo che il prodotto della questua fatta, come è detto, dal curato, sia rimessa al Vescovo e dal Vescovo al più vicino Superiore dell'Ordine di s. Francesco, nominato commissario di Terrasanta. Vogliamo in fine che quest'ultimo, secondo l'uso, trasmetta al più presto le elemosine in Gerusalemme al P. Custode di Terrasanta.
Dato a Roma, presso S. Pietro, sotto l'anello del Pescatore, il 26 dicembre 1887, anno X del Nostro Pontificato.
M. Card. LEDOCHOWSKI
*ASS, vol. XX (1887), p. 419-422.
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