PAOLO VI
ANGELUS DOMINI
Domenica, 21 febbraio 1971
Domani è festa a San Pietro; e cioè si celebra fin dal principio del quarto secolo, appena la Chiesa ebbe libertà di culto pubblico, il «Natale Petri de Cathedra»; così documenta il calendario filocaliano, nel trecentotrentasei. Questa festa, fissata al 22 febbraio senza riferimento a precise circostanze storiche della vita dell’Apostolo Pietro, voleva e vuole solennizzare l’inaugurazione del suo ministero apostolico a Roma. La Chiesa gallicana, forse per evitare la celebrazione di questa festa in quaresima, l’aveva anticipata al 18 gennaio, e per distinguerla dalla prima le aveva attribuito il titolo di festa della Cattedra di San Pietro ad Antiochia. La recente riforma liturgica del calendario riunificò la celebrazione, conservando quella del 22 febbraio, quella di domani. La quale dunque commemora l’inizio dell’esercizio del pontificato romano, e richiama il culto a Dio per la determinazione storica e locale della funzione pastorale affidata da Cristo all’Apostolo Pietro da Lui stabilito come fondamento e principio dell’unità e della cattolicità della Chiesa. È la memoria cultuale, si può dire, della nascita della Santa Sede. È la festa del destino cristiano e universale di Roma. È l’ossequio liturgico tributato al rapporto religioso fissato tra Roma e il Papato. È la festa della comunità cattolica raccolta intorno alla Cattedra del Papa, come primo Pastore e primo Maestro nel Corpo mistico di Cristo. Lo ricorda Roma questo suo unico e privilegiato destino? Lo ricordano i romani? i Cattolici?
Non pensate che Noi vogliamo attirare prestigio temporale, o rivendicare onori esteriori alla Nostra modestissima persona, esaltata e oppressa dal Nostro ufficio apostolico. Vogliamo piuttosto che tutti abbiano coscienza del disegno misterioso, che incentra nella Cattedra su cui indegnamente siamo posti a sedere, l’unità e la verità della fede, principio di salvezza e di pace per l’umanità. E vorremmo che in questo ricordo rituale aveste a venerare questa Basilica e a riconoscere il suo significato spirituale e a pregare un po’ anche per l’umile Successore di San Pietro.
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