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PAOLO VI

ANGELUS DOMINI

Domenica, 24 giugno 1973

 

Il pensiero va oggi in San Giovanni in Laterano, dove affluisce ancora la pietà popolare, alimentata da reminiscenza folcloristica, ormai quasi abbandonata dai nuovi romani e dai nuovi costumi.

Rimane tuttavia il culto tributato al Precursore del Salvatore, associato appunto a Cristo Salvatore, al quale la Basilica Lateranense era in origine e lo è tuttora ufficialmente dedicata.

Se la coscienza religiosa trova alimento ed espressione in luoghi determinati e nei momenti che li definiscono, la nostra deve avere in grande stima quella Basilica; e noi dobbiamo essere fedeli alla festa odierna di San Giovanni, che ci riporta al Laterano, prima sede storicamente riconosciuta del Vescovo di Roma e della sua duplice funzione religiosa: di Pastore della Diocesi romana e di Pontefice della Chiesa Universale. Ivi la storia, ivi la liturgia, ivi la compagine canonica, ivi parecchi Concili, ivi gli antichi e moderni archivi della Chiesa, ivi le più venerate reliquie, ivi le vicende salienti della Chiesa di Roma trovano le loro prime e genuine espressioni; ivi la «sedes legitima», la base locale della coscienza evangelica, religiosa, ecclesiastica e civile della successione apostolica; ed ivi tuttora il complesso monumentale ed organico, dove la «sacrosancta Lateranensis ecclesia», per usare la celebre parola dell’iscrizione del nostro Predecessore Papa Clemente XII (Corsini di Firenze) - omnium urbis et orbis ecclesiarum mater et caput - madre e centro di tutte le chiese dell’urbe e del mondo - ha la sua sacra ubicazione.

Vorremmo che la stima della Basilica Lateranense e delle sue adiacenze, auspice San Giovanni, si affermasse nel popolo romano, tradizionale e nuovo, e nel popolo cattolico intero; quella stima che significa devozione e amore, come quella che abbiamo per i più insigni santuari, e che dal misterioso linguaggio dei luoghi, collegati con i divini disegni della nostra salvezza, deriva ispirazione e conforto a sincera vita spirituale e ad autentica testimonianza di fede e di coscienza sociale cattolica.

Con questo voto, che crediamo conforme alla nostra missione pastorale e pontificia, ringraziamo voi tutti degli auguri a noi fatti per il nostro onomastico battesimale, e invocando, come usiamo, la Madonna, tutti vi benediciamo.

 



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