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PAOLO VI

ANGELUS DOMINI

Domenica, 4 settembre 1977

 

Noi dedichiamo personalmente, direttamente alla Madonna questo nostro «Angelus» festivo, per il fatto che una sua festa, quella della Natività di Maria, resta sempre come una sorgente di luce umano-divina sul sentiero del nostro pellegrinaggio nel tempo, nella scena umana, terrestre, come una lampada nell’oscurità.

E per diversi titoli. Il primo è quello della novità. Maria è la nuova Eva. Il tipo (come scriveva S. Ambrogio) d’una umanità perfetta, ricreata secondo il pensiero originale di Dio, tutta bella di una bellezza restituita. Ella splende nel candore immacolato, degno della contemplazione delle anime innocenti o desiderose di una primigenia perfezione, ammirazione senza fine degli artisti, vittoriosa su ogni pessimismo, consolatrice dei miseri, degli afflitti, dei sofferenti.

Poi questa Bambina eccezionale è ornata di incomparabili privilegi, meritevoli della meraviglia degli umanisti e dei santi. Maria nasce, rimane e rifulge immacolata, senza peccato originale, sorgente di bellezza innocente e perpetua, di cui l’umanità avrebbe perduto perfino il concetto senza questo umano eccezionale e originale privilegio della potenza creatrice di Dio. Umile ed alta più che creatura, Vergine, senza macchia alcuna, Sposa dello Spirito Santo che è l’amore infinito; madre di Cristo, figlio del Dio vivente, Dio stesso, che assicura a Maria il titolo più alto che possa essere pensato per una Donna, per la benedetta fra tutte le Donne, la «Theotokos» del Concilio di Efeso, la Madre di Dio, perché Dio era il Verbo incarnato nel suo seno. E partecipe, sotto la Croce, dell’immolazione di Cristo per la salvezza del mondo. E poi ancora al Cenacolo, inondata da una profusione di Spirito Santo, che farà lievitare il Santissimo Corpo di Maria nell’Assunzione al Cielo.

Di Maria non mai basta la lode; la sua Natività è gaudio per il mondo. Sia gaudio per ciascuno di noi che speriamo e preghiamo di avere questa più che angelica Creatura nostra madre spirituale, come scrisse S. Agostino, e come nel recente Concilio fu chiamata, Maria Madre della Chiesa.

A Maria Nascente, come è scolpito sulla fronte del Duomo di Milano, sia perciò il nostro onore e il nostro amore.

                                                          



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