PAOLO VI
UDIENZA GENERALE
Mercoledì, 19 luglio 1972
Il Sacro Ministero per la riconciliazione nella penitenza
Sarà certamente nota anche a voi la promulgazione di alcune «Norme pastorali circa l’assoluzione sacramentale generale», emanate, in data 16 giugno 1972, dalla Sacra Congregazione per la Dottrina della Fede. Se ancora voi non ne aveste notizia, sarà bene che vi informiate in proposito, perché queste norme riguardano la disciplina del sacramento della penitenza, e interessano uno dei punti fondamentali della vita cristiana, la riconciliazione cioè di chi ha commesso il peccato sia con Dio mediante il ristabilimento (o la riparazione) dello stato di grazia, cioè della vita soprannaturale in colui che l’avesse perduta (o debilitata), sia con la Chiesa mediante la riammissione alla sua comunione, se, per disgrazia, la colpa commessa comportasse, totale o parziale, l’esclusione dalla viva inserzione nel corpo mistico di Cristo, che è la Chiesa. Come vedete, tocchiamo un punto essenziale e vitale della nostra relazione personale con l’ordinamento della nostra salvezza.
Di che cosa si tratta? Si tratta del sacramento della Penitenza, il quale comporta, per regola che deriva da Cristo, dalla Tradizione della Chiesa, dai Concilii ecumenici Lateranense IV (anno 1215) e Tridentino (Sess. XIV, c. 8), la Confessione. E la Confessione esige un ministro, il sacerdote autorizzato ad ascoltarla, e a dare quindi l’assoluzione: dove i Sacerdoti mancano? dove sono così pochi, o arrivano così di rado (come nei territori di missione), che non v’è modo, né tempo per l’esercizio normale di questo ministero? Non si può supplire con un’assoluzione collettiva, senza la confessione delle singole persone? Di più: non si è già introdotta in certi luoghi una così detta confessione comunitaria, cioè un rito penitenziale di un’assemblea di fedeli, ai quali, senza la confessione singola e auricolare, è data, a tutti insieme, l’assoluzione sacramentale?
La risposta data dalla Sacra Congregazione per la Dottrina della Fede, dopo molti studi e consultazioni, dopo avere bene cercato d’interpretare l’impegno derivante dalla misericordiosa volontà di Cristo, e dopo avere considerato con senso responsabile e con intelletto pastorale il vero vantaggio della Chiesa e dei singoli fedeli, non che il dovere e l’importanza del ministero sacerdotale, è questa. Primo: rimane in vigore, anzi si richiama a puntuale osservanza sia da parte dei Sacerdoti, sia da parte dei fedeli (tra cui i Sacerdoti stessi), la norma del Concilio Tridentino: per avere l’assoluzione dei peccati mortali occorre, come finora, l’accusa personale. La legge rimane. Secondo: come già stabilito, in certi casi d’imminente pericolo di morte (per esempio, incendio, naufragio, guerra . . .). mancando il tempo per ascoltare le singole confessioni, «qualsiasi sacerdote ha la facoltà d’impartire l’assoluzione a più persone insieme». La necessità e l’urgenza prevalgono sulla norma consueta. Terzo: «Oltre ai casi nei quali si tratta del pericolo di morte, è lecito assolvere sacramentalmente più fedeli insieme, che si sono solo genericamente confessati, ma sono stati opportunamente esortati al pentimento, se ricorre una grave necessità, ossia quando, in considerazione del numero dei penitenti, non si hanno a disposizione dei confessori per ascoltare, come si conviene, le confessioni dei singoli entro un conveniente periodo di tempo, sicché i penitenti, senza loro colpa, sarebbero costretti a rimanere a lungo privi della grazia sacramentale, o della santa Comunione. Questo può avvenire soprattutto nelle terre di missione, ma anche in altri luoghi e presso gruppi di persone, ove risulti una simile necessità. Ciò però non è lecito, qualora si possono avere dei confessori a disposizione, per la sola ragione di una grande affluenza di penitenti, quale può verificarsi, ad esempio, in occasione d’una grande festa, o d’un pellegrinaggio . . . La celebrazione di tale rito deve essere completamente distinta dalla celebrazione della Santa Messa».
Altre prescrizioni, che sarà bene conoscere e che saranno certamente e chiaramente divulgate, integrano questa nuova disciplina, che chiunque ha il senso della autentica vita pastorale cattolica saluterà con un duplice sentimento nel cuore. Di ammirazione e di gaudio per la carità della Chiesa-madre, sollecita di dispensare quanto più largamente possibile i tesori della grazia; e di apprezzamento e di speranza per il richiamo all’importanza incomparabile del dramma sinistro del peccato nella vita dell’uomo, dramma a cui il lassismo moderno tende a togliere ogni gravità, e per la conferma autorevole e stimolante data al Popolo di Dio circa il ministero della penitenza esercitato mediante la Confessione. Per il nostro tempo, tanto bisognoso di ridarsi una chiara e solida sensibilità morale, tanto avido di liberazione da ciò che più intimamente e più gravemente tiene prigioniero l’uomo, è certamente provvidenziale il fatto di questo richiamo all’attualità della grazia sacramentale della penitenza: se il peccato è schiavitù, è morte, il recupero della coscienza del peccato e il ricorso al rimedio divino della remissione del peccato, è tal cosa da essere riconsiderata e celebrata con l’interesse e l’entusiasmo che riserviamo agli avvenimenti maggiori della vita e della storia. Diciamo a voi, confratelli nel Sacerdozio, chiamati ad essere i medici delle anime, i confidenti, i maestri, gli «psichiatri» della grazia, nell’esercizio estremamente fecondo, anche se tanto delicato e pesante, del ministero della Confessione.
E diciamo a voi tutti, fedeli figli della Chiesa, sia che ne abbiate la felice esperienza, sia che ne siate trattenuti da intimo orgoglio o da infondata pavidità. Abbiate tutti l’ammirazione, la riverenza, la gratitudine, il desiderio di quel «ministero di riconciliazione» (2 Cor. 5, 18), ch’è veramente gaudio pasquale di risurrezione.
Con la nostra Benedizione Apostolica.
I «Clercs de Saint-Viateur»
Nous accueillons aussi avec joie les Clercs de Saint-Viateur, qui tiennent en ce moment à Rome leur chapitre général. Efforcez-vous de rejoindre, chers Fils, l’intuition de votre fondateur, le Père Louis Querbes, méditez les orientations conciliaires, regardez les besoins pastoraux actuels et ravivez en vous la joie de servir le Christ, dans une sainteté véritable. Oui, soyez de saints apôtres, comme éducateurs de la foi et animateurs de la prière liturgique, dans les tâches que l’Eglise vous confie.
L’Istituto industriale di Courtrai
Nous remarquons ici la présence des étudiants belges de l’Institut technique industriel de Courtrai (Kortrijk), avec leurs professeurs. Dans le cadre du jumelage avec la cité voisine de Frascati - dont Nous sommes heureux de saluer ici Monsieur le Maire - vous entretenez, chers amis, de solides liens d’amitié pardessus les frontières, et votre groupe folklorique «Weredi» leur donne une expression agréable: Nous encourageons de grand cœur ces échanges bénéfiques et prometteurs.
Pellegrini del Congo-Brazzaville
De plus loin, nous arrivent des pèlerins du Congo. Vous êtes ici chez nous, chers Fils et chères Filles de Brazzaville, au centre de la grande famille catholique, où vous apportez la jeunesse de vos communautés chrétiennes d’Afrique. Vous avez eu la grâce de connaître, comme nous, l’amour de Dieu: soyez maintenant ses témoins, avec l’aide de vos prêtres, par toute votre vie. Et aidez-vous mutuellement dans la foi.
Parmi les autres groupes, Nous saluons avec plaisir celui de la paroisse de Messeix, du diocèse de Clermont, et celui du collège Saint-Paul de Roanne: formez, chers amis, une communauté dynamique, rayonnante de foi et de charité, ouverte sur les besoins des autres, et vous apporterez ainsi votre part à la vitalité de l’Eglise universelle dont vous faites ce matin l’expérience.
A tous et à toutes, Nous donnons de grand cœur notre Bénédiction Apostolique.
L’università di Nagoya
We are please to greet a group of students from Nanzan University in Nagoya, Japan. We are happy that you have wished to visit us. Certainly you are making good use of your summer holiday, for you have come to Rome to gain firsthand knowledge of its artistic, historical and religious treasures. This is a heritage that can be of great value to you as young people: it can inspire you with the image of man’s greatness and nobility, and thus lead you to dedicate yourselves ever more to the search for ways of serving mankind with true effectiveness. We assure you of our prayers and invoke upon you abundant divine blessings.
We are happy to welcome the Texas Boys Choir from Fort Worth, Texas. What a great privilege is yours! Through your singing you create the peace and beauty of true art. You have undertaken much training and discipline and you are to be commended for this. We understand that you are celebrating the twentyfifth anniversary of the Choir’s foundation. We assure you of our prayers that God will bless you in the years to come with much joy and happiness.
Dal Messico e dal Portogallo
Damos nuestra cordial bienvenida a vosotros, religiosos Misioneros Josefinos y religiosas de San José de México que, para conmemorar el centenario de vuestra fundación, habèis querido visitarnos, acompañados por un grupo de colaboradores vuestros!
Como tantas otras almas generosas, os habéis consagrado a Cristo para el servicio a los hermanos. A ellos dedicáis vuestras mejores energías, abriéndoles los misterios del reino, llevándoles el consuelo y el gozo de la Palabra que salva, alimenta y germina en frutos de amor y de paz.
Amadísimos hijos: seguid siendo fieles imitadores de Cristo -como quiso vuestro Fundador, el siervo de Dios José María Vilaseca- en vuestra labor misionera, educacional y de caridad. Y, mientras invocamos sobre todos los miembros de ambos Institutos la valiosa ayuda de vuestro patrono celestial, os impartimos de corazón la Bendición Apostólica.
Un saludo especial de bienvenida y de gratitud a las jóvenes mexicanas que cumplen quince años de edad.
Amadísimas jóvenes: Sabemos con cuánta ilusión preparáis esta fecha, motivo de alegría, de esperanza, para vosotras y vuestras familias. En ella renováis las promesas bautismales, con lo cual confirmáis, a los ojos de todos, vuestros buenos deseos de vivir plenamente los ideales cristianos. Sea siempre Cristo la meta de vuestra felicidad. Y sea vuestra gloria, vuestro gozo, el haber puesto generosidad, sacrificio, dedicación personal para el bien de los hermanos.
Con nuestra Bendición Apostólica para vosotras, vuestras familias y todo México.
Dirigímos úma saudação especiál a um grúpo de Professôres e Alúnos do Seminário Conciliár de Braga que ao comemorár o quárto centenário da súa fundação, quís assinalár êsse acontecimênto com úma visíta áo Vigário de Crísto.
Conhecêmos a vásta e bem orientáda óbra de formação desenvolvída pelo Seminário de Brága, durante êstes quátro séculos de súa existencia, e por conseguínte felicitámos todos os que nêle trabalháram ou trabálham como Superiores e Professôres.
O sacerdócio ministeriál, porque configúra a Crísto Pastôr, têm de ser vivido claramente em espírito de servíco. Por ísso exortámos vivamente a que todos continúem no esfôrço de preparação culturál e espirituál dos candidátos áo sacerdócio, para que eles póssam depôis corresponder às exigencias pastoráis do nósso têmpo.
A tôdos, Superiôres e Alúnos, concedemos de bom grádo úma particulár Bênção Apostólica, extensiva áos familiáres.
Studenti del Nord America
Dear students from America,
Once again we have the great pleasure of welcoming a large group of young people. We are happy to have another occasion to express our admiration for youth and to emphasize your role in today’s world.
We know the impact that youth has had on modern living. We know that your real strength lies in your ability to love: both God and your fellowman. And we know how this love on your part is translated into action, how it is manifested in your availability to serve and in your readiness to make sacrifices with courage and, at times, with heroism.
This is your vocation, this is the meaning of your lives: service! We pray that you will be ever increasingly faithful to this calling. We hope that you will always be eager for truth, and that you will pursue it with sincerity and openness; we hope likewise that you will strive ever more to reach your ideals of justice and fraternal love. And in this striving, be always intolerant of mediocrity.
Yes, dear students, dear young people, this is for you. To each of you we repeat these words of the Apostle Paul: "Do not let people disregard you because you are young, but be an example to all the believers in the way you speak and behave, and in your love, your faith and your purity" (1 Tim. 4, 12).
And may the Lord be with you.
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