LETTERA DEL SANTO PADRE PAOLO VI,
FIRMATA DAL CARDINALE VILLOT
ALL'UNIONE CATTOLICA ITALIANA INSEGNANTI MEDI
Reverendo Monsignore,
E' stato portato a conoscenza del Santo Padre il desiderio della Presidenza e dei Soci dell'Unione Cattolica Italiana Insegnanti Medi, di poter con Lui incontrarsi durante il Convegno-pellegrinaggio di questi giorni per ascoltare dalla Sua viva voce una parola di esortazione e di incoraggiamento. Gli impegni assidui e gravosi di questo periodo non consentono, purtroppo, al Sommo Pontefice di soddisfare la filiale richiesta, ed è proprio per tale ragione che Egli mi ha dato incarico di indirizzarLe la presente, affidando allo scritto l'espressione dei Suoi sentimenti di saluto e di augurio.
L'accennato Convegno è l'ottantesimo nella serie degli incontri nazionali, promossi da codesta Unione, e basterebbe già questo fatto - oltre all'intenzionale e tanto opportuno collegamento con la celebrazione del Giubileo - a conferire un particolare valore all'iniziativa, come non trascurabile indizio di coerenza con le originarie impostazioni e finalità che il Movimento ebbe fin dalla sua fondazione: serio impegno nella difesa dei valori cristiani all'interno della Scuola, e fedeltà alla concezione etico-religiosa della vita nello svolgimento dell'attività didattica. Ma è, principalmente, la natura del tema, che è stato prescelto per la discussione, ad ispirare questa risposta di Sua Santità. Trattare, infatti, di «Educazione, promozione umana ed evangelizzazione» nell'attuale contesto delle Scuole Secondarie Italiane, vuol dire che gli Insegnanti Cattolici sentono, con vigile coscienza professionale e morale, quali siano oggi le loro responsabilità, ed intendono operare in maniera concreta e strettamente aderente alla realtà.
Se la loro fondamentalmente è e resta una nobilissima missione educativa, l'attenzione che essi rivolgono ai problemi della promozione e dell'evangelizzazione dimostra una capacità di coraggiosa proiezione verso il futuro, che è l'approdo naturale di quei giovani, in mezzo ai quali e per i quali lavorano. Ed accanto a siffatta apertura rivela ancora che i membri dell'Unione seguono da vicino le medesime questioni che la Chiesa, a livello dei Sacri Pastori, ha approfondito sia durante il Concilio Vaticano II, sia nella più recente Assemblea del Sinodo dei Vescovi. Come non ricordare che argomento specifico dell'Assemblea del 1974 fu appunto l'evangelizzazione del mondo contemporaneo? E come non ricordare gli studi che, anteriormente e successivamente, sono stati promossi dalla Conferenza Episcopale Italiana, per essere poi ripresi in varie sedi e dalle diverse organizzazioni di Azione Cattolica?
Questa identità tematica si pone, dunque, in lodevole sintonia con la ricerca intorno ai problemi che sono oggi più vivi nella comunità ecclesiale: chi possiede la fede, non può mai considerare esaurito o definitivamente assolto il dovere dell'evangelizzazione; dovunque egli si trovi, si propone di scoprire o di riscoprire il senso autentico del Vangelo, ed insieme il modo più idoneo per annunciarlo agli uomini della moderna società, e le implicazioni, altresì, che esso - come messaggio di integrale liberazione umana - determina nei confronti dello sviluppo culturale e delle diverse civiltà, esistenti nel mondo.
Gli Insegnanti Cattolici, con la loro riflessione, non vorranno solo applicare a se stessi la parola salvifica del Cristo, a modo di autoevangelizzazione, ma dovranno soprattutto sforzarsi di trasmetterla e di comunicarla, col loro magistero e con l'esempio, ai propri alunni delle Scuole medie e superiori. Sono questi alunni nella fase più delicata della vita e, per ciò stesso, risolutiva ai fini della loro formazione e maturazione: adolescenti e giovani, costituiscono la generazione dei cosiddetti «teen-agers», a cui, in vario modo, va l'interesse non sempre retto e producente, della pubblicistica e della letteratura, ma a cui con ben maggiore e costante e trepida sollecitudine non può non rivolgersi l'azione della Santa Chiesa e di quanti in essa - sacerdoti e laici - hanno più dirette responsabilità di ordine pedagogico e didattico.
Educare i giovani con l'evangelizzazione ed avviarli, con questa chiave, alla comprensione dei problemi dell'umanità rappresenta un grande traguardo, che richiede indubbiamente generosità, slancio, inventiva, dottrina, ma che, proprio in ragione di una tale illuminata dedizione, costituisce il premio più ambito per i docenti, tale da compensare tutti i loro sacrifici. Quando si annuncia il Vangelo, vale sempre, come promessa di fecondità, la verità enunciata dal Signore:Semen est Verbum Dei(Luc. 8, 12), cui fa eco l'Apostolo:Evangelium virtus enim Dei est in salutem omni credenti(Rom. 1, 16; cfr. 7Cor. 1, 18).L'energia dinamica, insita nel seme evangelico, è la prima certezza per chi sa impegnarsi nella pur dura fatica della seminagione.
Ma c'è una seconda direttrice, alla quale codesta Unione sta ora dedicando le sue cure, ed è il settore dei giovani Insegnanti, i quali, concluso l'iter universitario, affrontano le prime e spesso gravi difficoltà per inserirsi nella vita professionale. Anche a questo proposito il Sommo Pontefice desidera manifestare il Suo plauso, incoraggiando ogni forma di assistenza e di aiuto, che sarà promossa per garantire nella Scuola Italiana l'attiva presenza di nuove leve di docenti, culturalmente preparati ed esemplarmente cristiani. Son questi alcuni sentimenti e pensieri che il Vicario di Cristo ama esprimere in occasione del Convegno dell'UCIIM, e mentre su di Lei, sui Dirigenti, Relatori e partecipanti invoca l'effusione dei doni della divina Sapienza, invia ben volentieri la confortatrice Benedizione Apostolica.
Mi valgo dell'occasione per confermarmi con sensi di distinta stima
della Signoria Vostra Rev.da
Dev.mo nel Signore
G. Card. VILLOT
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