DISCORSO DI PAOLO VI
AI COMMERCIANTI DELLA PROVINCIA DI MILANO
Lunedì, 11 novembre 1963
Il Santo Padre rispondendo alle parole che sono state pronunziate vuol ringraziare di cuore per la gradita visita che suscita in Lui tanti sentimenti e tanti ricordi. Ai commercianti si unisce il gruppo della nuova parrocchia di S. Francesco al Fopponino - che dai commercianti milanesi è stata arricchita di una nuova splendida chiesa - e quello di Sant’Eustorgio, che è come la porta di Milano poiché da quel tempio si fa ingresso - come può attestare Monsignor Colombo - nella diocesi di Milano, e che è una delle chiese più belle non solo di Lombardia, ma anche d’Italia.
L’Augusto Pontefice vuole dunque ringraziare i commercianti di Milano per aver costruito in uno del grandi e moderni quartieri della città, ricco di tante care memorie - basterebbe ricordare D. Stefano Catturini, così zelante ed esemplare nell’educazione del fanciulli - una così bella chiesa, dovuta ad un architetto valoroso come Giovanni Ponti, di fama mondiale.
Questo dono è novella prova di fedeltà alla spiritualità ambrosiana: per la Chiesa e la Religione, come già nei secoli testimonia un glorioso episodio che ha iscritto nella storia di Milano i suoi commercianti come difensori dell’ortodossia - lo ricorda Sant’Ambrogio - allorché versarono immediatamente la taglia imposta alla città dall’imperatrice ariana Giustina.
È un ruscello perenne di generosità che non si è mai inaridito e richiama all’animo del Papa sentimenti lieti e carissimi - destati in Lui da più di otto anni di fatiche pastorali, così consolanti - e gli incontri innumerevoli con sacerdoti e fedeli della diocesi di Sant’Ambrogio e di S. Carlo.
Il Papa vuole confermare la Sua riconoscenza anche perché comprende bene quale sacrificio sia, per chi è impegnato nei propri affari, staccarsi da tutto per fare un pellegrinaggio a Roma.
Questa visita assicura il Santo Padre di un ricordo cordiale e filiale che non si attenuerà e che è ricambiato con paterno affetto e con il desiderio che il Signore lo compensi con ogni benedizione.
Tanto più vivo è il paterno ringraziamento per aver essi donato a Milano un centro di vita religiosa, che D. Italo Pagani porrà certo in grande efficienza. L’esempio dato con tanta generosità varca i confini della parrocchia, mostra come una categoria di persone può dare alla città ciò di cui ha tanto bisogno ed è di sprone e di stimolo all’imitazione, si che il Papa spera che il nuovo Arcivescovo potrà essere aiutato anche da altre categorie di milanesi, solleciti del bene comune.
Il Santo Padre prega il Signore, ancora una volta, di benedire gli intervenuti, quanti essi rappresentano e tutte le rispettive famiglie, sì che la costruzione della nuova chiesa ottenga loro anche maggiore prosperità economica e materiale per la quale è protettore S. Francesco, il più povero del Santi e il più distaccato dalle cose di questo mondo, e che guarderà con gioia questo voler collegare l’attività economica ai principii superiori della religione e della morale; come il Papa già disse loro a Milano, nella bellissima Sala dell’Unione Commercianti, è solo il commercio onesto, ispirato al santo e sublime timore di Dio, che si impone e che rafforza ed estende sempre più le sue possibilità di espansione e di affermazione, perché suscita la fiducia e la stima.
I diletti figli possono essere sicuri che il Santo Padre non solo non li dimentica e non li dimenticherà nelle Sue preghiere e nelle Sue benedizioni, nelle quali è sempre presente la cara ed indimenticabile Milano, ma sarà sempre lieto di accoglierli, e chiederà sempre al Signore di dar loro la gioia di essere commercianti cristiani per trovare prosperità in questa vita e felicità eterna nell’altra.
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