DISCORSO DI PAOLO VI
AL POPOLO DELLA SARDEGNA
Sabato, 20 febbraio 1965
Paternamente grato per i devoti sentimenti espressi, l’Augusto Pontefice fa dono agli intervenuti della sua parola di incoraggiamento e di augurio.
Il Santo Padre ringrazia il Presidente della Regione e i Componenti la Giunta Regionale per il gaudio dell’incontro e per l’omaggio ufficiale che vuole esprimere gli intenti di tutto un popolo.
La loro presenza risveglia nel Papa ricordi lontani ma graditi. Egli ha avuto la fortuna di visitare due volte la Sardegna, nel 1929 e nel 1932, riportandone impressioni soavissime per la bellezza, l’incanto e la poesia ingenua del paesaggio; per la bontà e cortesia della popolazione. Cagliari, Sassari, Oristano, Tempio Pausania sono sempre vivi nel ricordo, così come lo sono tante illustri e gentili persone. Basterebbe un solo accenno: al compianto Arcivescovo Mons. Piovella, i cui slanci di fervida pietà Mariana risuonano ancora nel cuore del Papa.
Da allora il Santo Padre ha sempre seguito con grande interesse la regione illustre, ove tante sono le necessità ma pure le risorse e la solerte operosa volontà. Miniere, bonifiche, saline, opere pubbliche grandiose lo attestano, come lo conferma il fervore che, dopo le distruzioni della guerra, ha caratterizzato l’opera di rinascita e di sviluppo nella regione.
La Sardegna poi, come già ha detto bene l’on. Corrias e come il Santo Padre ha sottolineato, è terra illustre per santi, per eroi, per uomini di cultura e di azione. Recentemente ha dato all’Italia un Presidente illustre nella persona dell’on. Segni. Ben dunque può dirsi che tutto, colà, sia affermazione e simbolo del movimento di ascesa della generosa terra, la quale offre promesse sempre più lusinghiere.
In modo speciale l’Augusto Pontefice segue con compiacimento e vivo interesse l’opera che ivi si svolge per i lavoratori, e gli sviluppi sociali e culturali che tanto onorano la bella isola, gemma della terra italiana.
Da quanto detto sgorgano, spontanei e naturali, gli auguri che la Sardegna possa proseguire, con sempre più intenso impegno e risultati crescenti, il suo cammino ascensionale per il benessere, la elevazione sociale, e un futuro di sempre maggiore prosperità.
Una raccomandazione vuole ora confermare il Santo Padre: per ogni popolo, come quello Sardo in ampia trasformazione, il progresso tecnico cambia i costumi, la maniera di vivere. Ben venga l’agiatezza e si accresca lo sviluppo economico e culturale, ma sia conservato integro il patrimonio morale e quanto di bello, di aureo, di santo in esso è contenuto e da esso germoglia. Il voto speciale del Papa è che i Sardi possano essere e dimostrare a tutti che la loro fede non è una eredità inerte, bensì impulso di vita, di ogni nobile virtù, di ancor più splendente dignità.
La Madonna di Bonaria conforti questi voti accogliendo le ardenti preghiere del popolo, e proteggendo quanti hanno specifiche responsabilità, le loro famiglie, i diletti figli della Sardegna; e tutti aiuti nel loro cammino.
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