DISCORSO DI PAOLO VI
AD UN GRUPPO DI GIOVANI DI AZIONE CATTOLICA
DELL'ARCIDIOCESI DI MILANO
Giovedì, 17 agosto 1967
MEMORIE INDELEBILI NEL CUORE DEL PADRE
Carissimi Figli e carissimi Amici,
È motivo per Noi di grande piacere la vostra visita. Essa tocca sul vivo il Nostro cuore, prima di tutto perché non possiamo non essere sempre commossi ed attenti ad ogni incontro che abbiamo la fortuna di avere con dei Giovani: li vorremmo sempre vicini, li vorremmo sempre Nostri informatori dei fenomeni morali e culturali del nostro tempo, li vorremmo sempre saper comprendere e con loro vorremmo sempre marciare verso le conquiste del regno di Dio, delle quali essi hanno l’intuito, il desiderio, la capacità di servizio.
Grazie perciò di codesta visita, che mette in vibrazione la Nostra sensibilità di Amico, di Maestro, di Pastore.
E poi codesta presenza Ci reca un altro piacere: quello delle memorie. Credete che Noi abbiamo dimenticato quanto dobbiamo alla Gioventù Cattolica e quanto per essa abbiamo Noi stessi cercato di fare? Alla Gioventù Cattolica Milanese specialmente, alla quale abbiamo voluto, e tuttora vogliamo molto bene. Come non ricordare gli incontri annuali con le file della vostra sempre fiorente organizzazione? Abbiamo ancora scolpite nella memoria le edificanti ed esaltanti impressioni delle belle adunate notturne annuali: a Monza, a Busto Arsizio, nel Duomo di Milano, allo Stadio Vigorelli, eccetera. E vedervi oggi in tanto numero pellegrini a Roma Ci dà la prova che la vitalità della vostra organizzazione è perseverante e piena d’intraprendenza e di fervore.
UNA CONTINUITÀ DI STORIA E DI OPERE
Così Ci fa immenso piacere il fatto che siete in viaggio, sotto la guida del Nostro e vostro caro Don Aldo Farina, nuovo Assistente Diocesano succeduto a Don Mauri e a Don Luigi Olgiati, sempre da Noi ricordati, in viaggio per una Settimana di Studio in preparazione delle celebrazioni centenarie della fondazione della Società della Gioventù Cattolica; Todi vi ha accolto con l’affabilità di quel caro e venerato Vescovo da Noi consacrato a Milano, Mons. Fustella, e avrà certamente confortato i vostri sentimenti cristiani con la visione d’un quadro stupendo, dove la storia, l’arte, la religione sono così armoniosamente associate da caratterizzare questo Paese cattolico, che è l’Italia, e da suscitare non solo ammirazione per un passato tutto pervaso da tradizioni di fede e gentilezza umana, ma altresì propositi affinché il Popolo Italiano sappia ritrovare nelle espressioni della nuova e moderna civiltà il suo genio spirituale e morale.
Arrivati qua, ecco che voi rinnovate una testimonianza di fedeltà e di devozione al Papa, che dice la vostra coerenza con una delle linee più marcate della storia della Gioventù Cattolica Italiana: l’amore alla Chiesa e l’amore al Papa. Anche questo è causa di grande conforto per Noi, di fierezza per la vostra tenace e genuina professione di cattolici, e di speranza per l’avvenire della vostra grande associazione. Per questo Noi vi ringraziamo di tutto cuore e vi daremo tosto la Nostra Benedizione.
COLLABORATORI DISCIPLINATI E GENEROSI DEL RINNOVAMENTO CONCILIARE
Ma non senza farvi prima qualche raccomandazione. Possiamo Noi esimerci da questo dovere? E ben sappiamo che voi non solo le accettate le Nostre raccomandazioni, ma le desiderate. Ecco dunque.
La Nostra prima raccomandazione è per Milano, per la vostra Arcidiocesi, della quale non basta essere fieri, e alla quale non basta volere bene. Giovani carissimi! Voi dovete conoscerla, voi dovete interessarvi delle sue condizioni religiose e morali, voi dovete innestarvi nel piano pastorale del vostro Cardinale Arcivescovo per renderlo efficiente, e dargli quell’aderenza al Popolo di Dio, cioè alle vostre rispettive comunità parrocchiali, che dimostri e realizzi il rinnovamento spirituale voluto dal Concilio. Dipenderà molto da voi, Giovani Cattolici, se l’arcidiocesi Ambrosiana saprà effettivamente risolvere il problema religioso del nostro tempo, e cioè la difesa e la conservazione del patrimonio cristiano, ricchissimo e bellissimo, ereditato dalle generazioni passate, con le espressioni religiose ed ecclesiali e sociali appropriate alle esigenze del mondo contemporaneo e al risveglio cattolico promosso dal Concilio. Voi non dovete essere spettatori inerti ed estranei dello sforzo rigeneratore che la Chiesa sta compiendo; e tanto meno dovete arrogarvi la parte dei critici e degli scettici, né quella dei separatisti, o dei preziosi che si concedono esperienze originali e raffinate; voi dovete essere i collaboratori più disciplinati e generosi, voi i promotori più fiduciosi e convinti, voi gli esponenti qualificati ed esemplari della vita cattolica Post-conciliare, voi i sostenitori della magnifica rete di opere, in cui è strutturata la vostra Arcidiocesi: gli oratori - gli oratori, specialmente! - le associazioni d’ogni genere che vi circondano: ricreative, culturali, sociali, religiose . . . . voi dovete dare all’educazione e alla promozione sociale e civile delle popolazioni, specialmente nel mondo del lavoro, il vostro appoggio generoso e positivo: siete l’avanguardia, siete la forza, siete la bellezza, siete la gloria della vita cattolica, siete la Gioventù!
ESEMPLARI CRISTIANI NELLA VITA GIOVANILE CONTEMPORANEA
E questo Ci suggerisce un’altra raccomandazione: vogliate bene a tutti gli altri giovani, della vostra età, dei vostri ambienti di studio o di lavoro, delle vostre città, dei vostri ambienti familiari e sociali. Non vi separate in modo che l’essere voi differenziati e caratterizzati come cattolici vi renda impossibile l’avvicinarli. Vi è un fenomeno di eccentricità e di anticonformismo, di edonismo amorale e gaudente, che sembra porsi alla testa delle correnti giovanili contemporanee; non lo disprezzate, ma non lasciatevi suggestionare, non fate i gregari di forme così decadenti ed antisociali. Guardate piuttosto alle manifestazioni di disinteresse, di coraggio, di servizio, di spirito cristiano, le quali di tanto in tanto erompono con una spontaneità e con un estro eroico e umano in mezzo alla gioventù, e sappiate farle vostre, voi stessi promuoverle, sfidando le difficoltà e le critiche dei paurosi e dei neghittosi; e sia la vostra sanità morale, la vostra allegria, la vostra compattezza, la vostra fede ad assumere la funzione di animare e di rappresentare la vera vita giovanile del nostro tempo.
SEMPRE ATTUALE LA GLORIOSA INSEGNA: PREGHIERA, AZIONE, SACRIFICIO
Ed allora un’ultima raccomandazione: amate la vostra gloriosa e sempre fresca e viva Società della Gioventù di Azione Cattolica. È antica, non vecchia; ha percorso un secolo di magnifica attività, sia pronta a percorrerne un altro con non minore vivacità di spirito e fecondità di opere. Tocca a voi «rilanciarla», come si dice; con nuove forme, nuovi metodi, nuove iniziative, ma con l’animo di sempre, improntato alla formola d’inesauribile significato della preghiera, dell’azione, del sacrificio. Aspetta questo da voi la Chiesa; non le mancate. Vi guarda, vi ama, vi sostiene Colui che vi parla, l’umile Vicario di Cristo, il Papa, che di tutto cuore vi benedice.
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