DISCORSO DI PAOLO VI ALLA VIGILIA
DEL RAID CICLOTURISTICO INTERNAZIONALE
Venerdì, 28 giugno 1968
Diletti Figli,
Siamo lietissimi di accogliervi e di benedirvi, in questa vigilia del Raid Cicloturistico Internazionale, che da Roma, per le vie dell’Italia centro-settentrionale, vi porterà a Como, e di li al Santuario di Magreglio, ai piedi della Madonna del Ghisallo, Celeste Patrona dei Ciclisti italiani. La manifestazione è stata voluta dalla Federazione Ciclistica Italiana in una data assai significativa: sono infatti passati vent’anni, da quando il Nostro Predecessore Pio XII vi affidò alla tutela della Vergine del Ghisallo, accendendo una lampada, che perennemente arde nel suo Santuario, simbolo della vostra pietà verso la Madre di Dio. Ce ne ricordiamo bene; e ora, in questa commemorazione ventennale, il Signore Ci concede la consolazione di vedervi qui, pronti a iniziare la manifestazione sportiva, che indicherà apertamente ai vostri ammiratori quali siano i sentimenti che vi animano verso la vostra Celeste Protettrice. Porterete con voi la nuova fiaccola, che oggi benediciamo, affinché rimanga anch’essa nel santuario caro ai Ciclisti d’Italia, e lo Stendardo-Pallio, che passerà di anno in anno ai vari Comitati regionali, i cui atleti si saranno distinti col maggior numero di trofei. Ci conforta altresì il sapere che nel quadro delle manifestazioni, si è pensato anche a una provvida opera di carattere sociale, la «Casa del Ciclista», della quale si intende di porre la prima pietra.
Lode dunque a voi, Dirigenti Sportivi della Federazione Ciclistica Italiana, del Gruppo Sportivo Ghisallo-Corno, del Comitato Organizzativo diretto dall’Assessorato allo Sport dell’Amministrazione Provinciale di Como, che con vero merito avete curato le varie iniziative; e lode a voi, atleti carissimi, che le animate con la vostra presenza competitiva, portando alta la vostra fede, anche nella vita professionale, sulle vie delle vostre pacifiche gare sportive. Ed è proprio questo aspetto della manifestazione che vogliamo cogliere, con un buon pensiero che vi accompagni non solo nelle tappe dell’imminente corsa, ma in tutte, altresì, le attività della vostra vita: cioè la fede cristiana, da professare a fronte alta, senza pavidità e compromessi, ma con umile generosità e sincera coerenza di vita. In questa conclusione dell’«Anno della Fede», tutto parla più intensamente che mai di questa grande virtù orientatrice e stimolatrice, e tutti sono chiamati a ravvivarla e ad approfondirla. Ora, per voi questo impegno acquista una luce particolare, perché la vostra celebrazione ventennale ha un aspetto spiccatamente mariano. Ebbene, la vostra devozione alla Madonna sia la sorgente costante che susciti nel vostro cuore pensieri, propositi, fervori di fede. In realtà, come per tutte le altre virtù umane e cristiane, così, anche per la fede, Maria Santissima tutti ci precede con il suo esempio suadente, e forma per ciascuno di noi l’esemplare che dobbiamo seguire e imitare. Il Concilio Ecumenico l’ha sottolineato efficacemente, quando ha detto che essa è «sovreminente e del tutto singolare membro della Chiesa e sua figura ed eccellentissimo modello nella fede e nella carità . . . Maria infatti, che, per la sua intima partecipazione alla storia della salvezza, riunisce in qualche modo e riverbera in sé i massimi dati della fede, mentre viene predicata e onorata chiama i credenti al Figlio suo, al Suo sacrificio e all’amore del Padre» (Lumen gentium, nn. 53, 65).
Anche voi, diletti Figli, essa chiama al seguito di Cristo: a fargli cioè onore con una vita fedele, a formarvi alla sua scuola un cuore grande e magnanimo, retto e comprensivo, sincero e buono, a seguire lealmente i suoi Comandamenti, a vivere di Lui con una fedele vita di grazia, di cui le vostre corse sono un po’ come il simbolo e la parabola: cioè uno sforzo continuo, perseverante, un lottare contro l’ignavia e la vita comoda, un superare sempre se stessi, un tendere al traguardo supremo, ove aspetta un premio che non delude e non sfiorisce più.
Così, sia così la vostra devozione alla Vergine, maturi in voi forti pensieri, e vi sorregga nelle lotte della vita. Noi vi seguiamo con paterna benevolenza e simpatia, affinché siate sempre uomini di viva fede; preghiamo per voi e per i vostri cari, e vi impartiamo, propiziatrice di ogni desiderato dono celeste, la Nostra particolare Apostolica Benedizione.
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