DISCORSO DI PAOLO VI
AI MEMBRI DELL'UNIONE DEI COMMERCIANTI E
DEL TURISMO DELLA PROVINCIA DI MILANO
Giovedì, 17 giugno 1971
Salutiamo il Nostro venerato Fratello e successore sulla Cattedra di Sant’Ambrogio e di San Carlo, il Cardinale Giovanni Colombo, e lo ringraziamo di cuore per averci condotto cotesto eletto gruppo dei Presidenti e dei Segretari delle varie Associazioni, che fanno capo all’Unione del Commercio e del Turismo di Milano e Provincia, unitamente al Consiglio Nazionale della stessa Unione; e diamo il Nostro paterno benvenuto a voi, distinti rappresentanti di una attività tanto benemerita e vitale della sempre carissima e generosa città. Rivediamo tra voi volti noti, un tempo familiari, che tanto ci rallegra incontrare; a tutti il Nostro apprezzamento, la Nostra lode, la Nostra compiacenza.
Dire Unione del Commercio e del Turismo di Milano e Provincia apre davanti alla Nostra mente memore il campo amplissimo di una delle attività essenziali e più importanti della metropoli e della provincia ambrosiana: un senso di profondo rispetto e di stupita ammirazione ci prende al pensiero della competenza, dei talenti, delle iniziative, dell’esperienza che ciascuno di voi porta nel ramo che gli è affidato, da cui dipende tanta parte, anzi la maggior parte dell’efficienza della locale vita economica e del turismo. Voi siete dei tecnici, degli specialisti, dei responsabili nel settore dell’economia, come in quello dell’espansione turistica, e meritate perciò ogni più ampio riconoscimento per queste doti che tanto vi distinguono, e alle quali il vostro antico Pastore, come già un tempo nei suoi vari incontri, vuol porgere l’espressione della sua stima sincera.
Accanto a questa, una parola di esortazione: non vi sfugge certamente come una diffusa concezione del mondo contemporaneo, nel valutare i fattori che portano al suo continuo incremento, anzi ad un incessante superamento di posizioni sempre più avanzate, può far loro attribuire un’importanza preponderante, sì da porre in disparte, e sminuire, e forse anche soffocare i veri valori, quelli dello spirito; la stessa tirannia delle quotidiane occupazioni, che tanto assorbono l’uomo, finisce di lasciargli poco tempo per rientrare in se stesso, e per scoprire in sé la voce di Dio che gli parla nel segreto; anzi, come avvertivamo in occasione della Missione del 1957, lo sviluppo economico nei suoi vari fatti ha avuto per molti «la pretesa della sufficienza, fosse per la novità, fosse per la fecondità di cose, di pensieri, di affari, di spazi, che quei fatti aprivano, dando allo spirito la grande soddisfazione, quasi la gioia di aver trovato finalmente qualche cosa di appagante. Tanto che questa è diventata la linea spirituale di molta gente che pensa che l’economia sia tutto e basti a risolvere i problemi della vita» (La Missione di Milano 1957, p. 189). Voi, col vostro buon senso, e con la caratteristica onestà della buona tradizione ambrosiana, sapete bene quanto questi problemi abbiano invece il bisogno di essere impostati su di una visione totale, unitaria, comprensiva: ove accanto alla ponderazione realistica dei fatti concreti, entri in gioco anche un elemento più alto, meno effimero, duraturo, anche se sottratto alle precise leggi normative del vostro lavoro: vogliamo dire la fede, la risposta alla Legge di Dio, il servizio della comunità, e tutto quanto, in quest’ordine, è destinato a riportare ogni cosa nella sua giusta proporzione: «Non di solo pane vive l’uomo» (Luc. 4, 4). «Che giova all’uomo guadagnare il mondo intero se poi perderà l’anima sua? Oppure che cosa può dare l’uomo in cambio dell’anima sua?» (Matth. 16, 26). Di tale disposizione è stata per Noi lieta conferma il nobile indirizzo del dottor Orlando, a cui va il Nostro compiacimento.
Noi siamo certi che, nell’adempimento delle gravi responsabilità che vi sono demandate, voi sapete attenervi costantemente a questa sapienza umana e cristiana, a cui senza dubbio vorrete ispirarvi. Anche nel campo del Turismo, confidiamo che vorrete assecondare sempre le sollecitudini della Chiesa, di recente espresse con disposizioni e con istituzioni varie, affinché, nel seguire il fenomeno delle migrazioni di massa, sia offerto alla persona umana l’alimento dovuto alla sua dignità, sia dal punto di vista culturale, sia da quello strettamente spirituale, affinché i valori cristiani siano salvaguardati nelle varie forme che oggi assume il turismo: e questo, in leale e intelligente e generosa collaborazione con la guida pastorale dell’arcidiocesi.
Noi vi seguiamo con grande affetto, e imploriamo su di voi la continua protezione della grazia del Signore, nel cui Nome tutti vi benediciamo, augurando ogni bene a voi, alle relative Associazioni, e soprattutto alle vostre famiglie.
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