DISCORSO DI PAOLO VI A VARI GRUPPI
Sabato, 29 aprile 1972
Il perenne messaggio del Cenacolo
Con viva complacencia y gratitud recibimos esta visita que nos hacéis como integrantes de «Cenáculo», representando de manera cualificada a los miembros de vuestro Movimiento para un Mundo Mejor, que en numerosos países viven generosamente el compromiso de una profunda renovación cristiana. (Cómo no sentirnos lleno de alegría ante este testimonio de tantos hijos fieles de la Iglesia, que ponen sus vidas en manos del Señor con el fin de ser luz de espiritualidad y fermento de armónico progreso entre sus hermanos?
Os distingue un nombre, «Cenáculo», que tiene un hondo significado como inspiración de lo que ha de ser vuestro programa. Tenéis que ser recuerdo vivo del primer Cenáculo, la primera comunidad eucarística, donde Cristo nos aseguró para siempre su presencia entre nosotros con la permanencia de su sacrificio redentor, mientras proclamaba la caridad y la unidad como distintivo de sus seguidores.
¿No ha de ser el Cenáculo un mensaje perenne para el mundo? La inquietud, que hoy se advierte por todas partes ante los fenómenos externos de desorientación y de crisis, es expresión de una sed profunda, que está situada en el centro mismo del corazón humano. Esa constante búsqueda -no siempre serena- de valores más auténticos, el ansia de solidaridad y de amor revelan una dolorosa soledad y una nostalgia de plenitud: Cno es esto nostalgia de Dios, una nostalgia a veces inconsciente y en ocasiones hasta negada?
Los hombres, hoy más que nunca, tienen necesidad de Cristo resucitado, portador de una nueva vida, símbolo de gozo y esperanza. Y esa necesidad es un reto a todos los cristianos, concretamente a vosotros: tenéis que hacerle presente y vivo en vuestros ambientes, movidos por esa audacia renovadora y serena que dan la fe y el amor y que exigen las circunstancias de la sociedad: ese es el camino hacia un mundo mejor, un mundo que en su progresiva peregrinación por la historia esté iluminado por la luz de Cristo y sienta su amorosa cercanía.
Movimenti religiosi
¿No es audaz y radicalmente renovador el misterio del sacrificio y la presencia eucarística de Cristo entre nosotros? ¿No es valiente y osado su mandato del amor universal y su llamamiento a la unidad? iHe ahí la manera de transformar el mundo, he ahí la audacia que hemos de aprender de Cristo en el Cenáculo! Ese debe ser nuestro espíritu de renovación, que penetra hasta el mismo corazón del hombre, para operar su íntima transformación espiritual, para dar a su vida un nuevo sentido, para hacerle generoso y dedicado en el servicio a los demás. Esa renovación nuestra es una aportación decisiva para la transformación del mundo, en medio de la cual hemos de ser testigos del amor infinito de Dios.
En esta noble tarea os acompañamos con nuestras plegarias y nuestro afecto, mientras, invocando la continua asistencia divina, impartimos de corazón a vosotros y a todos los miembros del Movimiento para un Mundo Mejor nuestra paternal bendición apostólica.
We wish to address a few words in English to the members of the Better World Movement here present. Me are happy to welcome you, because we know of your intense desire to foster renewal through inner conversion. Knowledge of Jesus Christ in faith and love is the basis of this conversion, for he ultimately is the one source, the one centre, the one goal of all renewal. Through him the Church grows as a body; through him all her members become more closely united to one another by a charity that can enrich and inspire all mankind. This is the purpose of all your work; you are engaged in a noble task. And if through the Better World Movement Jesus Christ is increasingly made manifest in the Church, then all your efforts and sacrifices will be abundantly rewarded.
Pellegrini australiani
We are pleased to welcome the Catholic World Exploration Tour-priests, religious and laity who have come as pilgrims from Australia to Rome. Your presence here reminds us of our visit to your country in 1970. We give thanks to God that such exchanges can take place. They strengthen the bond of unity between the Church in Rome and local Churches; through them the Church growes in the communion of faith and love.
On this occasion we assure you of our prayers and invoke upon you and your fellow Australians abundant grate, peace and joy from our Lord Jesus Christ.
Dirigenti e maestranze di Ferrara
Figli carissimi
Salutiamo con profonda stima e sincero affetto i dirigenti e le maestranze degli stabilimenti di Ferrara e Castelmassa della Società Fabbriche Riunite Amido Glucosio Destrina, venuti con gesto tanto spontaneo e significativo a porgerci l’omaggio della loro filiale devozione.
Grazie, figlioli, del vostro gentile pensiero e del conforto che ci avete procurato con questa visita. Il nostro solo rincrescimento è che, a causa del tempo troppo limitato a nostra disposizione, non possiamo personalmente intrattenerci con ciascuno di voi. Ma voi senza dubbio saprete leggere nei nostri occhi e nel nostro cuore i sentimenti che ci animano a vostro riguardo. Comprenderete allora con quanto gradimento accogliamo il vostro omaggio; omaggio che tanto più apprezziamo, in quanto è una testimonianza di fede cristiana che ci giunge dal mondo del lavoro, verso il quale la Chiesa non cessa di rivolgere le sue cure materne e le sue più premurose sollecitudini.
Cari figlioli, noi intendiamo lasciarvi una parola di esortazione che resti nella vostra memoria come ricordo di questo breve incontro, e vi diremo: fate onore alla vostra fede cristiana e custoditela come il tesoro più bello e più prezioso della vostra vita.
Viviamo purtroppo in un’epoca in cui l’attrattiva delle cose terrene, sollecitata sempre più dal moderno progresso tecnico ed economico, si è fatta quanto mai suggestiva. La corsa al benessere impegna potentemente gli interessi e l’attenzione dell’uomo d’oggi, rendendo così più difficile la pratica della fede e la stima dei valori spirituali; donde la tentazione, che spesso diventa in pratica la regola, di dimenticare Iddio e i doveri che si hanno verso di Lui.
Non sia così per voi, figli carissimi! Col vostro esempio dimostrate invece che il moderno progresso e il mondo del lavoro hanno bisogno di principi morali per conservarsi umani, che la religione ha più che mai oggi la sua funzione illuminante ed elevante, perché solo la visione religiosa può dare alla vita terrena il suo significato e la sua dignità, orientandola verso il suo destino immortale.
Siamo certi che voi tutti condividete con noi queste verità, e vi auguriamo pertanto che esse siano sempre di orientamento al vostro vivere quotidiano, vi insegnino la dignità e l’onestà della vostra fatica, e vi facciano comprendere come non si possa essere uomini giusti, liberi e forti che amando e servendo i propri fratelli. E per confermarvi nelle vostre lodevoli disposizioni, invochiamo su di voi e sul vostro lavoro i continui favori del Signore, di cui è pegno la nostra Benedizione Apostolica.
Donatori di sangue
Figli carissimi
Sono tre i titoli che danno una speciale qualifica a questo breve incontro, che voi, trovandovi a Roma, avete desiderato e che noi vi abbiamo volentieri riservato. Siete di Brescia, siete operai, siete donatori di sangue: ecco il triplice motivo che ci suggerisce di rivolgervi una parola affettuosa e benevola, come conviene al colloquio tra il padre e i figli nella comunione dei sentimenti e nella visione - anche se per noi lontana - dell’amata terra nativa.
Sappiamo che qui a Roma sarete ricevuti dai dirigenti dell’Associazione Nazionale «A.V.I.S.» e farete, altresì, una pubblica donazione del vostro sangue. Vogliamo dir subito quanto noi apprezziamo, sotto il profilo morale ed umano, un tale atto. È infatti per libera scelta, o meglio per impulso generoso del cuore, che voi offrite agli altri qualcosa di vivo e di vostro: non vi muove il desiderio del guadagno o la speranza di umane ricompense. Che cosa manca allora - vi chiediamo - perché la vostra donazione sia espressione di vera carità cristiana e prenda nome e valore e consistenza da quell’amore del prossimo, che è uno dei cardini dell’insegnamento evangelico? Donando il sangue, che a voi appartiene ed alimenta il vostro organismo, dovete aver sempre questa prospettiva spirituale e religiosa: sia il vostro gesto verso i fratelli un dono fatto al Signore; sia la vostra offerta una risorsa segreta per unirvi al Cristo sofferente e presente in quell’uomo, in cui, prima o poi, sarà travasato il vostro sangue.
Questa «intenzione» avrà l’efficacia di elevare e di trasformare l’atto umanitario, già di per sé nobilissimo, in una testimonianza più alta e rivelatrice della vostra fede cristiana. Se così avverrà, sarà per voi il frutto più bello di questa Udienza e per noi il più consolante ricordo. Con la nostra Apostolica Benedizione, che, ritornando alle vostre case, porterete ai figlioli, ai congiunti ed ai compagni di lavoro.
Istituto Magistrale di Milano
Un particolare saluto vogliamo anche rivolgere agli allievi del IV anno dell’Istituto Magistrale Statale di Milano, i quali sono venuti a Roma per ammirarne le vestigia storiche e le bellezze artistiche.
Mentre auspichiamo che la vostra presenza nella Città Eterna, centro religioso del cattolicesimo, sia sprone e impulso a una testimonianza di vita cristiana sempre più coerente, generosa e autentica, desideriamo manifestarvi, carissimi studenti, il nostro trepidante affetto e la nostra speranza. Nella scuola, nella famiglia, nei vari ambienti, in cui vivete, siate animatori di interiori ricchezze, di ideali di pace e di solidarietà perché il mondo di domani sarà quello che voi, giovani di oggi, state preparando e costruendo.
In pegno di questi voti, vi impartiamo di cuore la nostra Apostolica Benedizione, che estendiamo alle vostre famiglie, ai vostri Docenti, al vostro Istituto e a tutte le persone, che vi sono care.
Alunni della scuola «Presentazione»
Anche un saluto a voi, ora, cari scolari della V Classe elementare della scuola diretta dalle religiose della Congregazione delle Figlie della Presentazione, presso la Parrocchia di S. Maria Beltrade. Siete venuti a Roma per vedere il Papa, già vostro Arcivescovo, e per sentire la sua parola, che è la parola di Pietro, anzi la parola stessa di Cristo. E perciò, a nome di Gesù, che amava tanto soffermarsi tra i ragazzi, vi diciamo anzitutto il nostro grazie per il pensiero che avete avuto, indice di amore alla Chiesa e al suo Pastore; vi incoraggiamo a mantenervi fedeli alla educazione cristiana, che, con i primi elementi del sapere, avete assorbito nell’Istituto che frequentate: nessuno di voi, mai, nelle diverse vie che sceglierete, dimentichi, trascuri, o, Dio non voglia, tradisca quel deposito di verità luminose e di norme morali che avete appreso e sostanziano ora la vostra vita, vissuta in serenità e in letizia; infine, vi accompagniamo con la preghiera, affinché il Signore vi illumini sempre. Siete alle soglie della Scuola Media, e per ciascuno di voi già si profila l’avvenire, con le sue promesse e con le sue attese. Voi cominciate già certamente a chiedervi: «Che cosa farò da grande? Che cosa Dio vuole da me?». È un momento delicato, che si presenta all’anima trepida dell’adolescente, e lo pone davanti a un bivio, dalla cui scelta dipenderà tutto il domani. Su ciascuno di voi il Padre celeste ha un disegno di grazia e di misericordia: noi lo preghiamo per voi, affinché sappiate rispondervi con tutto l’ardore e con la spontaneità dei vostri giovani anni, e perseverare con generosità per il restante corso dei vostri studi, ma, soprattutto, della vostra vita.
E di gran cuore benediciamo voi, i vostri genitori, i vostri insegnanti, le Figlie della Presentazione e l’intera Parrocchia di S. Maria Beltrade.
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