DISCORSO DI PAOLO VI
AL NUOVO AMBASCIATORE DELLO STATO DI MALTA
PRESSO LA SANTA SEDE*
Lunedì, 1° ottobre 1973
Signor Ambasciatore,
Desideriamo manifestarLe la nostra cordiale gratitudine per le nobili parole che Ella ha voluto testé indirizzarci nel presentare le Lettere ufficiali che L’accreditano quale Ambasciatore Straordinario e Plenipotenziario dello Stato di Malta presso la Santa Sede.
Nelle cortesi espressioni rivolte alla nostra persona, nei suoi accenti di piena adesione alla missione di pace della Santa Sede, come pure nei suoi riferimenti ai vincoli di secolare fedeltà che uniscono Malta con il centro della Cattolicità, noi abbiamo percepito l’eco dei sentimenti del carissimo popolo Maltese, e il suo fermo proposito di sviluppare sempre più, attraverso l’opera di Vostra Eccellenza, i cordiali rapporti esistenti tra Malta e la Santa Sede: rapporti che - come Ella dichiarava con espressione molto significativa e felice - vanno ben oltre alla semplice formalità di uno scambio di Ambasciatori.
Questo clima di cordialità e di mutua fiducia che si è ormai così felicemente instaurato, non dovrebbe meravigliare se si ricorda l’importanza che per molti secoli Malta ebbe per la difesa della civiltà cristiana, e se si riflette all’influsso così profondo che l’insegnamento dell’Evangelo ha avuto nella vita e nelle istituzioni del suo popolo. Del resto le belle realizzazioni in campo educativo, caritativo, pastorale, missionario nelle quali tuttora si manifesta la fede cattolica della vostra gente, sono là a testimoniare con l’eloquenza dei fatti la fiorente vitalità della Chiesa Maltese.
Ciò costituisce per noi motivo di sincera gioia. Ed è anche, ci sembra, garanzia sicura per un avvenire di pace e di vero progresso per la vostra Isola. La Chiesa, infatti, facendo penetrare sempre più lo spirito del messaggio evangelico nei costumi di un popolo e negli ordinamenti civili, non può che rafforzare, tra i figli di una stessa patria, l’unione fraterna, la mutua collaborazione, e la stima di quei valori spirituali che nella società sono alla base della tranquillità pubblica e di ogni progresso morale e sociale.
Sappiamo, Signor Ambasciatore - e le sue parole ce ne hanno dato chiara conferma - che la sua Nazione intende offrire una fattiva collaborazione al grande e universale problema della pace. In questo nobile sforzo, sappia, Signor Ambasciatore, che Malta troverà nella Santa Sede valido appoggio e piena comprensione; come pure possiamo assicurarla della nostra costante benevolenza verso tutti quegli sforzi che il Paese, sotto la guida dei suoi Governanti, sta compiendo, pur in mezzo ad immancabili difficoltà, per un ordinato sviluppo, mediante l’attuazione di un’autentica giustizia sociale.
Con questi sentimenti noi siamo lieti di darle oggi il nostro più cordiale benvenuto; e mentre formuliamo voti per il fruttuoso compimento della sua alta missione, di gran cuore impartiamo a Lei e alla sua cara Patria la nostra propiziatrice Apostolica Benedizione.
*AAS 65 (1973), p.545-546.
Insegnamenti di Paolo VI, vol. XI, p.912-913.
L’Attività della Santa Sede 1973, p.334-335.
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