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DISCORSO DI PAOLO VI
AI PELLEGRINAGGI ITALIANI

Giovedì, 25 settembre 1975 

 

Ci fa tanto piacere, oggi, compiere questa serena parentesi nella nostra quotidiana fatica, soffermandoci sia pur brevemente in mezzo a voi, carissimi figli e figlie, partecipanti a tre pellegrinaggi, organizzati rispettivamente dalla Federazione Italiana Gruppi Liturgici, dall’Associazione «La Nostra Famiglia» e dalla Federazione Oratorii Milanesi.

Nonostante il breve tempo a nostra disposizione, desideriamo tuttavia esprimere una parola di compiacimento a ciascuno di questi tre gruppi per l’attività tanto benemerita da essi svolta e che li caratterizza.

A voi, anzitutto, della Federazione dei Gruppi Liturgici diciamo il nostro apprezzamento per il contributo che voi date in seno alla Comunità per una più degna, cosciente e attiva partecipazione alla celebrazione dei Divini Misteri, Siate sempre fieri e consapevoli di questo nobilissimo compito a voi affidato.

Voi, poi, dell’Associazione «La Nostra Famiglia», desideriamo esortare a non stancarvi mai di prodigarvi, affinché questi piccoli possano convenientemente inserirsi nella società. La vostra abnegazione sia la testimonianza eloquente di quanto possa l’amore cristiano a servizio dei bisognosi e dei sofferenti. In particolare, il saluto è per voi bambini con l’augurio che sia sempre Gesù la vostra luce e guida nella vita!

E infine, voi della Federazione Oratorii Milanesi! Già il solo pronunciare il vostro nome vuol dire per Noi rievocare sul filo dei ricordi uno dei motivi di maggior conforto e soddisfazione nel periodo del Nostro ministero pastorale nella cara Arcidiocesi di Milano. Che il Signore vi aiuti a mantenere salda e fiorente una istituzione che ha dato tanti frutti alla Chiesa Ambrosiana.

Carissimi Figli,

La delicatezza dei sentimenti che vi hanno portati a questa Udienza trova nel nostro animo rispondenza di commossa gratitudine. Con la vostra presenza voi ci recate, infatti, la testimonianza del vostro amore e della vostra fedeltà a Cristo e alla sua Chiesa; sentimenti questi, che intendete senza dubbio rafforzare sempre più in questo odierno incontro col Papa.

Merita elogio da parte nostra il fervore della fede, accompagnato da profondo spirito di sacrificio, con cui avete compiuto, non senza disagi, il vostro pellegrinaggio, per acquistare il dono dell’Indulgenza nella Roma degli Apostoli e dei Martiri.

A ricordo del Giubileo, desideriamo di esprimervi l’augurio di Paolo Apostolo ai suoi fedeli di Tessalonica: «Il Dio della pace vi santifichi fino alla perfezione, e tutto quello che è vostro, spirito, anima e corpo, si conservi irreprensibile per la venuta del Signore nostro Gesù Cristo» (1 Thess. 5, 23). Sì, l’impegno dell’Anno Santo, nella sincerità dei rinnovati rapporti con Dio e nell’amore operoso verso i fratelli, nello sforzo di verità, di giustizia, di santità, vi accompagni sempre, in mezzo alle vicissitudini e alle contraddizioni della vita e del mondo, per stimolarvi ad un costante progresso spirituale, che non può non irradiarsi e incidere con benefica edificazione anche sulle sorti della città terrena.

Che il Signore vi aiuti a mantenervi saldi e perseveranti in questi vostri propositi, vi assista nelle vostre fatiche, umili e nascoste, come nel vostro meritorio servizio ecclesiale, e conceda a voi e ai vostri cari ogni consolazione. Nel suo Nome, tutti di gran cuore vi benediciamo.

 



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