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DISCORSO DEL SANTO PADRE PAOLO VI
AD UN GRUPPO SPORTIVO

Sabato, 26 marzo 1977

 

Porgiamo il nostro cordiale benvenuto a tutti voi, partecipanti alla quinta edizione della «Coppa Latina di Nuoto», Atleti, Ufficiali di Gara e Dirigenti, che stamane avete voluto onorarci di una vostra visita, e siamo lietissimi di far spazio, tra gli impegni della nostra sempre carica giornata, a questo incontro, che ci permette di intrattenerci, anche se brevemente, con voi, per dirvi la nostra stima, il nostro incoraggiamento, il nostro augurio.

La parola, che voi giustamente attendete da noi, Successore di Pietro, è la parola del Padre e del Pastore, a cui spetta di scuotere lo spirito e di sollecitarlo a muoversi con gagliarda vigoria verso quelle mete ideali, che fanno grande e nobile la vita. Sappiamo di poter trovare in voi degli ascoltatori particolarmente attenti e ben disposti ad accogliere un simile discorso. L’impegno sportivo, infatti, con l’abnegazione che richiede, la costanza nello sforzo, la tensione verso il superamento di sé, e poi il rispetto dei colleghi di gara, la lealtà e l’amicizia disinteressata nei loro confronti, affina l’animo e lo eleva a percepire, quasi per una sorta di connaturalità, tutto ciò che è generoso, alto, degno dell’essere umano. Non possiamo che incoraggiarvi a proseguire su questa strada, così da ottenere che la cultura del corpo vada di pari passo col perfezionamento di tutta la persona, e la forza muscolare, potenziata dagli esercizi ginnici, si ponga sempre, come ancella fedele, al servizio dello spirito.

È questo il nostro augurio, che intendiamo confortare con una speciale Benedizione Apostolica, propiziatrice di copiosi doni di grazia e di gioia per voi e per quanti vi sono cari.

                        



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