PIO XII
UDIENZA GENERALE*
Mercoledì, 24 maggio 1939
Fondatori di nuove famiglie
Ci sentiamo veramente lieti e profondamente commossi nel vedervi venuti a Noi, diletti sposi, dopo che avete nella benedizione nuziale santificato e consacrato il vostro affetto, e ai piedi dell'altare deposta la promessa di una vita sempre più intensamente cristiana. Giacché d'ora innanzi voi dovete sentirvi doppiamente obbligati a vivere da veri cristiani: Dio vuole dagli sposi che essi siano coniugi cristiani e genitori cristiani.
Sino a ieri siete stati figli di famiglia soggetti ai doveri proprii dei figli; ma dall'istante del vostro matrimonio voi siete divenuti fondatori di nuove famiglie; tante famiglie, quante sono queste coppie di sposi che Ci circondano.
Nuove famiglie dunque destinate ad alimentare un avvenire che si perde nei misteri della Divina Provvidenza: destinate ad alimentare la società civile di buoni cittadini solleciti di procurare alla società stessa quella salvezza e quella sicurezza di cui mai, forse, come ora, si è sentito così grande bisogno: destinate pure ad alimentare la Chiesa di Gesù Cristo, perché è dalle nuove famiglie che la Chiesa attende nuovi figli di Dio, obbedienti alle sue santissime leggi: destinate finalmente a preparare nuovi cittadini alla patria celeste, quando sarà finita questa vita temporale.
Ma tutti questi grandi beni, che nel nuovo stato di vita siete chiamati ad attuare, voi potete riprometterveli soltanto se vivrete da sposi e genitori cristiani.
Vivere cristianamente nel matrimonio significa adempiere fedelmente, oltre tutti i doveri comuni ad ogni cristiano, ad ogni figlio della Chiesa cattolica, anche gli obblighi propri dello stato coniugale. L'Apostolo San Paolo, scrivendo ai primi sposi cristiani di Efeso, metteva in rilievo i loro scambievoli doveri e li riassumeva energicamente così: « Spose, siate soggette ai vostri mariti, come al Signore, perché il marito è il capo della Donna, come Cristo è capo della Chiesa» (Eph., V, 22, 23). « Sposi, amate le vostre mogli, come Cristo ha amato la Chiesa e ha dato la vita per lei » (Ib., V, 25). « E voi, o padri » continuava l'Apostolo « non provocate ad ira i vostri figli; ma allevateli nella disciplina e nelle istruzioni del Signore » (Ib., VI, 4).
Nel ricordarvi, diletti sposi, l'osservanza di questi doveri, vi auguriamo ogni bene e vi impartiamo quella benedizione che siete venuti a chiedere al Vicario di Cristo, e che desideriamo discenda copiosa tanto sulle famiglie donde siete venuti, quanto sulle nuove alle quali date principio. Un benvenuto particolarmente cordiale vogliamo indirizzare al Nostro Venerabile carissimo Fratello, il Vescovo della Diocesi di Lubiana, ai suoi zelanti sacerdoti, ai rappresentanti della Lega Culturale Cattolica Slovena e a tutti coloro che egli in così gran numero Ci ha seco condotti.
Proteggete e difendete, o diletti figli, quella che è la base fondamentale di ogni civiltà umana e soprattutto cristiana, il cui indebolimento o la cui quasi decomposizione in alcuni Paesi Ci riempie di grave preoccupazione, ma che presso di voi — e potete andarne santamente fieri — è rimasta invece pressoché intatta: vogliamo dire la famiglia sana e cristiana. Sostenete pure la scuola cattolica che di essa è come la integrazione e il complemento. E un grande conforto per Noi il sapere quanto fiorente è la vostra vita religiosa e come voi vi adoperate a renderla sempre più intensa, ispirandovi agli alti fini che vi additano la devozione al Sacro Cuore di Gesù, la Congregazione Mariana e l'Azione Cattolica. Abbiate cura di rafforzare sempre più quella che si potrebbe chiamare la colonna vertebrale della vostra cultura religiosa: la forte coscienza e la chiara professione della vostra fede cattolica e la intima unione con questa Sede Apostolica che è stata sempre, e rimarrà in futuro, il segreto della vostra grandezza e della vostra fedeltà. Così voi sarete al tempo stesso buoni sloveni e fedelissimi figli della vostra cara Patria, per la quale imploriamo da Dio duratura prosperità
*Discorsi e Radiomessaggi di Sua Santità Pio XII - Vol. I,
Primo anno di Pontificato, 2 marzo 1939 - 1° marzo 1940, pp. 139-141
Tipografia Poliglotta Vaticana
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