SALUTO DEL SANTO PADRE GIOVANNI PAOLO II
AL POPOLO IRLANDESE PRIMA DELLA PARTENZA
Dublino
Lunedì, 1° ottobre 1979
Cari fratelli e sorelle.
È giunto per me il momento di lasciare l’Irlanda, per continuare la missione pastorale, il mio viaggio apostolico.
Sono venuto per proclamare la pace e l’amore, per parlarvi del Figlio di Dio fatto uomo, della vostra vita in Cristo. Sì, come successore dell’Apostolo Pietro sono venuto per confermare la mia fratellanza nella fede, e per chiedere a tutta l’Irlanda di innalzare il suo cuore ad una nuova visione di speranza, con le parole di San Paolo, a “Gesù Cristo nostra speranza” (1Tm 1,1).
Ho iniziato il mio pellegrinaggio sotto la protezione della Beata Vergine Maria e nella festa degli Arcangeli. Ora vi lascio nella festa di Santa Teresa del Bambin Gesù, splendido esempio della gioiosa semplicità e prova della straordinaria efficacia del generoso amore cristiano.
Sono profondamente grato per le cortesie usatemi dalle autorità civili e religiose di questa terra. Ringrazio coloro che hanno lavorato duramente con grande passione qui in Irlanda per organizzare questa visita nei minimi particolari. Ringrazio tutti gli irlandesi per la calda e affettuosa accoglienza con cui hanno manifestato il loro senso di umanità e la loro fede vivente.
Con l’Apostolo Paolo, io vi supplico per sempre “di comportarvi in maniera degna della vocazione che avete ricevuto... cercando di conservare l’unità dello Spirito per mezzo del vincolo della pace” (Ef 4,1-3).
Nel nome del Signore vi raccomando di conservare il grande tesoro della vostra fedeltà a Gesù Cristo e alla sua Chiesa. Come la prima comunità cristiana descritta negli Atti degli Apostoli, l’Irlanda è chiamata ad essere “assidua nell’ascoltare l’insegnamento degli Apostoli e nell’unione fraterna, nella frazione del pane e nelle preghiere” (At 2,42).
Irlanda: semper fidelis, sempre fedele!
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